Confcommercio Veneto, meno negozi vicinato ma vola il commercio elettronico

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Dal 2013 al 2016 aumentano grandi e medie strutture 

commercio elettronico carrello spesaScendono in Veneto gli esercizi di vicinato (-5,35%), sale la grande distribuzione (+10%), “volano” i negozi virtuali (+36,49%) grazie alla diffusione del commercio elettronico. Le imprese al dettaglio in sede fissa sono circa 50.000 e gli esercizi di vicinato continuano a rappresentare la maggioranza delle imprese di questo tipo (65%). Aumentano invece, assieme alle grandi, anche le medie strutture di vendita (+2,79%). Il quadro della distribuzione commerciale regionale emerge dal Focus del Centro studi di Confcommercio Veneto fra il 2013 e il 2016, sulla base dei dati del ministero dello Sviluppo economico.

Per quanto riguarda la superficie di vendita (5.777.813 metri quadrati), il 47% è delle medie strutture, il 38% degli esercizi di vicinato, il 15% delle grandi strutture. Le società di capitali sono in netto aumento (+7,79%), mentre diminuiscono le imprese individuali (-2,72%) e le società di persone (-7,94%). Allo stesso modo, aumentano le unità locali di vendita (+2,37%) e diminuiscono le sedi (-3,77%), segno che è in atto una razionalizzazione del settore distributivo. La stessa cosa sta avvenendo anche nell’ingrosso, che conta 21.059 imprese, realizza un +0,87% e “razionalizza” la rete con una diminuzione delle sedi dello 0,64% e un aumento delle unità locali del 6,95%. 

Nel commercio ambulante, che conta 10.798 imprese, soffrono alimentari e abbigliamento, compensati dal settore degli “altri articoli”, che sale di oltre il 21%. Le formule di vendita legate alle nuove tecnologie – con 3.683 imprese – realizzano un trend di crescita del 15,53%. Oltre all’impennata del commercio solo via internet, si registra il +18,08% delle imprese della distribuzione automatica. Bene anche le vendite a domicilio (+7,23%).

Secondo il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon, «la situazione può modificarsi anche nel giro di un solo anno, e se l’e-commerce continuerà a viaggiare ai ritmi che emergono dai dati, anche la crescita delle grandi superfici di vendita sarà messa in discussione. L’obiettivo ora è non subire il cambiamento, ma governarlo. Da un lato assieme alle istituzioni, con le quali stiamo lavorando da tempo per arrivare a un sistema distributivo più equilibrato e per avviare iniziative che restituiscano ai centri urbani il ruolo di poli aggregativi vitali; dall’altro come sistema associativo, favorendo la crescita delle imprese associate anche sul piano dell’innovazione tecnologica. Tant’è – continua Zanon – che abbiamo inaugurato una sinergia con le università del Veneto e con le imprese di incubatori quali H-Farm, Unismart e T2i. Passi in avanti sono stati fatti anche sul fronte strategico delle aggregazioni, che hanno scongiurato molte chiusure e consentito alle imprese non sono di sopravvivere, ma anche di presentarsi con maggiore forza sul mercato».