Turismo Alto Adige, IDM soddisfatto: crescita consolidata e offerta in costante aumento

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Alto Adige Lago di Resia campanile John Mason Flickr
Aichenr: «delineata la nuova strategia per migliorare il nostro posizionamento»

Alto Adige Lago di Resia campanile John Mason FlickrIl turismo in Alto Adige sta bene: ogni anno arrivano 7 milioni di persone e si registrano 31 milioni di pernottamenti; la crescita è sostenibile e la qualità dell’offerta è in costante aumento.

«Dobbiamo rafforzare e sviluppare con cautela questa posizione, naturalmente senza esagerare. L’Alto Adige è una destinazione molto attraente, ma dobbiamo lavorare ancora sulla sua notorietà. Il nostro grande compito per il futuro è quindi quello di assicurare la domanda, garantire la massima ricettività delle nostre attività e aumentare così la creazione di valore in Alto Adige» afferma Thomas Aichner, direttore del Dipartimento marketing di Idm. 

Per raggiungere questi obiettivi, è stata sviluppata una strategia per l’Alto Adige che prevede cinque azioni: «una maggiore internazionalizzazione nel turismo che ci permetta di diventare indipendenti rispetto ai mercati principali e per aumentare l’occupazione dei posti letto e la creazione di valore – facendo restare più a lungo gli ospiti, questi spendono anche di più; aumentare il grado di digitalizzazione affinché l’offerta arrivi agli ospiti meglio e in modo più efficiente; concordare un marketing a livello provinciale che sfrutti le sinergie e che permetta di impiegare il budget in modo ottimale; orientare lo sviluppo di prodotto alla visione dell’ospite elevando a protagonisti dell’Alto Adige i temi di viaggio delle aree esperienziali e dei prodotti autentici». 

La prima azione da portare avanti è il “marchio ombrello” Alto Adige, «con il quale si devono identificare tutti i fornitori di servizio del turismo e che deve essere rafforzato sui mercati. Dobbiamo porre una particolare attenzione alla creazione di un’architettura del marchio, che rinforzi e consideri anche gli altri marchi territoriali. L’obiettivo dev’essere quello di ottenere una loro interazione efficiente e astuta – afferma Aichner -. Solo così l’Alto Adige potrà diventare l’ambiente vitale più attraente d’Europa».