Società Filarmonica di Trento: arriva il duo Leōnidas Kavakos (violino) – Enrico Pace (pianoforte)

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filartn concerto 23 gennaio
Il virtuoso violinista greco impegnato con il suo Stradivari in un programma del primo Novecento, da Stravinskij a Takemitsu

filartn concerto 23 gennaioL’originalità del talento, l’energia comunicativa, abbagliante e travolgente di Leōnidas Kavakos sono state appena consacrate dalla consegna al violinista greco del Premio Léonie Sonning avvenuta a Copenaghen nel gennaio del 2017, protagonista del secondo appuntamento della Stagione dei concerti 2018 dellaSocietà Filarmonica di Trento in programma martedì 23 gennaio (ore 20.30).

Un riconoscimento nel passato assegnato a filosofi, scrittori e architetti quali Karl Popper, Günter Grass, Renzo Piano e artisti come Leonard Bernstein, György Ligeti, Mstislav Rostropovich e Daniel Baremboim. L’azione sul palcoscenico di Kavakos rimane irresistibile per il pubblico, abbagliato dal fascino arcano del suo prezioso strumento (lo Stradivari “Abergavenny” del 1724), dalla sua postura e da letture sorprendentemente equilibrate fra energia sonora e profondità di sentimento. Collaboratore stabile delle orchestre più importanti al mondo – ultima in ordine di tempo la tournée europea con la Filarmonica della Scala con la quale tornerà ad esibirsi nei giorni immediatamente seguenti al concerto di Trento – registra in esclusiva per Decca Classics. Nato e cresciuto in una famiglia di musicisti ad Atene, dove ancora risiede, Leōnidas Kavakos dedica parte della sua attività all’insegnamento (una prestigiosa masterclass di violino e musica da camera a cadenza annuale) praticando sempre più la direzione d’orchestra e la concertazione. 

Suo collaboratore prezioso al pianoforte per la musica da camera è da anni il pianista riminese Enrico Pace, allievo di Franco Scala e vincitore nel 1989 del Primo Premio al Concorso Internazionale Franz Liszt di Utrecht. Un compagno di grande prestigio, dotato soprattutto di una profonda sensibilità stilistica capace di riverberarsi felicemente in ogni esibizione, appena premiata dalla critica italiana che al duo (per l’incisione Decca delle sonate beethoveniane) ha assegnato il Premio Abbiati.

«Pulcinella rappresenta la mia scoperta del passato, l’apparizione tramite la quale divenne possibile tutto il mio lavoro successivo. Era uno sguardo indietro, naturalmente – il primo dei miei amori in quella direzione – ma anche uno sguardo nello specchio». Come ricorda Stravinskij, il balletto Pulcinella (Parigi, 1920, scene e i costumi di Picasso) segnò un momento decisivo nel suo percorso compositivo. La “Suite Italienne” (1934) per violino non è altro che una trascrizione di alcune parti di quest’opera, basata su temi in parte scritti da G. B. Pergolesi ed esempio della svolta neoclassica (o formalista) del compositore. Similmente, anche la Sonata op. 80 di Prokofiev ha lo sguardo teso verso il passato, forse rivolto a una sonata di Händel, secondo alcuni commentatori. Questa pagina cameristica, accanto a tre sonate per pianoforte e a quella per flauto, fa parte delle cosiddette “Sonate di guerra” composte tra il 1938 e 1946. Fu dedicata al celebre violinista David Ojstrach, che ebbe un ruolo centrale nella stesura. 

Anche la “Sonata in La maggiore” di Franck è legata a un importante virtuoso: fu un regalo di nozze per Eugène Ysaÿe, che la eseguì nel giorno del matrimonio e qualche mese dopo in pubblico a Bruxelles. La Sonata è nota per la sua forma ciclica, in cui il tema dell’Allegro iniziale si ripresenta puntualmente in tutta la composizione, talvolta in maniera quasi impercettibile. Una struttura che si può riconoscere anche in “Distance de fée”(1951) di Tōru Takemitsu, una sorta di rondò con variazioni. Questa pagina nasce dalla collaborazione tra il compositore e il poeta e artista Shuzo Takiguchi, entrambi membri di un collettivo sperimentale che guardava con attenzione gli sviluppi dell’arte europea. L’interesse per l’opera di Debussy e Messiaen riecheggia in questa messa in musica della poesia di Takiguchi, che evoca l’immagine di una creatura alata, che vive nella brezza primaverile e si muove in una sorta di labirinto d’aria.

Programma

I. Stravinskij (1882-1971)

Suite italienne per violino e pianoforte (Introduzione – Serenata – Tarantella – Gavotta con due variazioni – Scherzino – Minuetto e Finale)

S. Prokofiev (1891-1953)

Sonata n. 1 in fa min. per violino e pianoforte op. 80 (Andante assai – Allegro brusco – Andante – Allegrissimo. Andante assai, come prima)

T. Takemitsu (1930-1996)

Distance de fée

C. Franck (1822-1890)

Sonata in La magg. per violino e pianoforte (Allegretto ben moderato – Allegro – Recitativo-Fantasia: Ben moderato. Largamente con fantasia – Allegretto poco mosso)