Oltre 40 milioni di tonnellate di greggio trasferite nel 2017 dal porto in Europa senza alcun incidente
La Società Italiana l’Oleodotto Transalpino (Siot) ha festeggiato nel 2017 i 50 anni di attività stabilendo un nuovo record: 42,4 milioni di tonnellate (oltre un milione in più) di petrolio greggio. Queste sono state scaricate nel porto di Trieste da 502 petroliere provenienti da ogni parte del mondo. La Siot, Gruppo Tal, trasferisce il greggio tramite oleodotti in Germania, Austria e Repubblica Ceca.
Il presidente di Tal, Alessio Lilli, ha però sottolineato un alto numero: «il riferimento che ci guida è quello relativo a zero incidenti». La Siot, principale terminal petrolifero del Mediterraneo, ha speso lo scorso anno 47,6 milioni di euro tra investimenti (21) e costi operativi (26,6), «tutti fondi privati, né statali né europei», ha indicato Lilli. Una cifra che nel 2018 raggiungerà i 50 milioni (20 + 30). E’ stato anche calcolato che la presenza della Siot ha generato un valore sul territorio di 120 milioni di euro tra gettito fiscale e supporto di varie iniziative, benefiche e sportive.
L’azienda, che occupa 221 persone (di cui 119 in Italia) e ha un indotto di altre 700 persone (500 in Italia), è anche impegnata nel ridimensionamento dell’impatto ambientale sul territorio con una ricerca specifica per abbattere gli odori che fuoriescono dall’enorme impianto, che insiste su più comuni.
Dal 2012, anche in considerazione di un incidente avvenuto in un impianto francese che riforniva Karlsruhe, e che la Siot ha sostituito, l’azienda italiana ha registrato una crescita progressiva nel volume di traffico, da 34,9 milioni di tonnellate di greggio di quell’anno, agli oltre 42 del 2017. In 50 anni di attività la Siot ha curato lo sbarco di oltre 1,4 miliardi di tonnellate di petrolio grezzo.