32.000 mc. stoccaggio per Tir e navi nel Canale Sud. Brugnaro: «ci candidiamo anche per ospitare anche il centro di ricerca mondiale sulla fusione nucleare»
Un deposito di gas naturale per il rifornimento di mezzi pesanti e navi, e in prospettiva la candidatura a ospitare un centro di ricerca mondiale sulla fusione nucleare, sono i progetti del comune di Venezia per la rivitalizzazione di Porto Marghera, in occasione delle celebrazioni per il centesimo anniversario della creazione del polo industriale.
Li ha annunciati il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: «c’è un investimento di 100 milioni di euro su Porto Marghera di un’azienda privata che farà un deposito di gas specifico per i mezzi pesanti e per le navi da crociera. E’ un investimento che consentirà di avere posti di lavoro, un ulteriore recupero di un’area degradata di Marghera. I privati intravedono nel mercato della crocieristica un business importante e noi siamo d’accordo».
Brugnaro ha inoltre annunciato che Comune, Regione Veneto e Università di Padova «nei prossimi giorni lanceremo la candidatura di Marghera per un centro di ricerca mondiale sulla fusione nucleare. Parliamo di 500 milioni di euro di fondi dell’Unione europea, un progetto che verrà gestito dal Dipartimento di Fisica di Padova. Amplieremo le collaborazioni in modo da portare ulteriori università europee qui a Venezia, per progetti che diventino attivi. Sarebbe un grande onore essere partner di questo progetto, vorrebbe dire – ha concluso – riportare a Marghera la grande manifattura». L’area da utilizzare per questo polo della ricerca nucleare potrebbe essere una di quelle cedute al Comune nell’ambito dell’accordo con Eni, all’interno del Petrolchimico.
Il progetto per la realizzazione di un deposito di stoccaggio costiero di Gas Naturale Liquefatto (Gnl) nell’area industriale di Porto Marghera, con un investimento di oltre 100 milioni di euro, è proposto da “Venice LNG”. Si tratta di una “newco” nata dall’unione dei due gruppi industriali italiani, Decal Spa e San Marco Gas (“sister company” di San Marco Petroli), attivi a Porto Marghera da oltre 50 anni nel settore dello stoccaggio e della distribuzione di prodotti petroliferi e petrolchimici, e che hanno deciso di aggiornare il proprio modello d’affari per poterlo mantenere in Italia, puntando sul più importante combustibile alternativo al petrolio e ai suoi derivati.
Il deposito di Gnl previsto a Porto Marghera ne favorirà l’uso come combustibile per veicoli pesanti e marini, sfruttando una posizione strategica per le rotte marittime e terrestri; la sua realizzazione aiuterà il Paese ad adempiere alle disposizioni europee, che per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti impongono la creazione entro il 2025 di un sistema di rifornimento Gnl per le navi e per i veicoli pesanti lungo la rete centrale di trasporto transeuropea Ten-T.
Il porto di Venezia è uno degli scali italiani identificati dall’iniziativa “Gainn_It” promossa dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per promuovere la diffusione del Gnl nel settore dei trasporti. Il deposito sarà localizzato in un’area di proprietà di Decal Spa, a fianco dell’attuale sito di stoccaggio di oli, lungo il Canale Industriale Sud, su terreni bonificati, precedentemente utilizzati per la movimentazione del cemento. E’ prevista l’istallazione di un serbatoio a pressione atmosferica con capacità massima di stoccaggio di 32.000 mc., realizzato con la migliore tecnologia disponibile, che sarà alimentato da navi gasiere di piccola e media taglia (massimo 30.000 mc); la distribuzione sarà invece garantita attraverso autocisterne e metaniere di piccola taglia. La capacità di stoccaggio del deposito “Venice LNG” consentirebbe di rispondere ai consumi di 15.000 camion alimentati a Gnl, evitando l’immissione in atmosfera di circa 330 tonnellate di PM10 all’anno.
L’iter autorizzativo deve iniziare e prevede una Valutazione d’impatto ambientale del ministero dell’Ambiente e il via libera definitivo del ministero per lo Sviluppo economico. «L’Europa e l’Italia premono per l’adozione di questo tipo di carburante – è stato spiegato dalle società promotrici -. Lo zolfo viene ridotto del 95% e il PM10 del 90% in confronto a un ottimo motore diesel. Ci sarà un ritorno ecologico importante. Inoltre i mezzi alimentati a Gnl sono molto più silenziosi».
“Venice LNG” all’inizio si attende di movimentare 150.000 metri cubi di combustibile alternativo l’anno, ma a regime la quota potrebbe toccare i 900.000 metri cubi, per un traffico portuale di una nave a settimana. Si tratta di trasporti “green” sostitutivi delle petroliere, così come i camion a Gnl garantiscono una sostenibilità ambientale esponenzialmente migliore rispetto agli autotreni tradizionali. «In materia di sicurezza – è stato spiegato dai tecnici – i nostri studi hanno escluso ogni possibile effetto domino in caso di problemi negli stabilimenti vicini. L’impianto adotterà i migliori standard tecnologici del mondo. Dal punto di vista ambientale la sintesi è che in un’area dismessa andremo a creare una struttura a zero emissioni».
Secondo le previsioni, a regime si potranno convertire 15.000 camion a Gnl, riducendo di circa 330 tonnellate le emissioni di PM10, «numero che in fatto di traffico navale può essere tranquillamente moltiplicato per 10», è stato sottolineato. Il progetto è stato presentato dal presidente di “Venice LNG”, Gian Luigi Triboldi, e ha ottenuto l’appoggio del presidente di Confindustria Venezia-Rovigo, Vincenzo Marinese, del presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico, Pino Musolino, e del comune di Venezia.