Padrin: «per autorizzare il passaggio del comune bellunese al Friuli Venezia Giulia serviva una legge costituzionale». “Niet” dalla Regione
Sono trascorsi poco meno di due mesi dalla votazione al Parlamento che ha approvato il passaggio di regione dal Veneto al Friuli Venezia Giulia del comune bellunese di Sappada, ma la diatriba politica non è ancora sopita.
La Provincia di Belluno ha chiesto ufficilamente alla Regione Veneto di valutare l’opportunità di un ricorso alla Consulta sul passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia, approvato con legge ordinaria dal Parlamento. La richiesta di ricorso costituisce il primo atto politico del nuovo Consiglio provinciale di Belluno, guidato da Roberto Padrin.
La Provincia montana di confine di Belluno – così riconosciuta dalla legge Delrio n. 56/2014 – contestando i presupposti, anche storico-culturali, che hanno portato al trasferimento di Sappada dal Veneto al Friuli Venezia Giulia, chiede il sostegno della Regione Veneto «per verificare la legittimità costituzionale» della legge varata per Sappada, da realizzarsi – è l’auspicio – «con un ricorso tempestivo alla Corte Costituzionale, in particolare in ordine alla necessità di una legge costituzionale, e non meramente ordinaria, per decidere la variazione territoriale».
La richiesta della provincia è nettamente cassata dalla Regione: «per noi la questione di Sappada è chiusa. Non faremo alcun ricorso» dichiara l’assessore regionale alla provincia di Belluno, Giampaolo Bottacin.