Traffico sul corridoio del Brennero: Anita e Conftrasporto contrari alle proposte dell’Euregio Tirolese

Baumgartner (Anita): «grave danno all’export». Uggè (Conftrasporto): «un’operazione presudoambietalista che nasconde una penalizzazione dell’economia italiana».

0
634
euregio tirolese

L’annunciata decisione di ridurre forzatamente il traffico pesante lungo il corridoio del Brennero a causa del perenne stato di saturazione dell’autostrada deliberato dai tre rappresentanti dell’Euregio Tirolese è commentata negativamente dalle organizzazioni degli autotrasportatori.

Netto il presidente di Fercam e di Anita (Confindustria), Thomas Baumgartner: «il prospettato aumento dei pedaggi per i mezzi pesanti arrecherà un grave danno all’economia italiana e altoatesina. Per gli esportatori ci sarà un aumento dei costi di trasporto, e quindi una diminuzione della competitività del sistema italiano e sudtirolese». Per Baumgartner la decisione deliberata dalla giunta dell’Euregio «rallenta fortemente l’uscita dalla crisi e i tentativi di sviluppo dell’economia  locale e nazionale sono messi a rischio. E a pagare sarà tutto il sistema paese, visto che i rincari non ricadranno solo sulle aziende di autotrasporto, ma l’aumento dei costi si riverserà sui noli e, a cascata, sui consumatori. Aumentare artatamente i costi di beni e servizi non è mai servito a nulla se non a togliere competitività e ad aumentare le spese per le aziende e i costi per i consumatori».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di Conftrasporto (Confcomercio), Paolo Uggè: «la decisione dell’Euregio Tirolese di rincarare i pedaggi sulla tratta del Brennero è negativa e fa sorgere qualche dubbio sulle motivazioni ufficiali di tale richiesta. Nessuno contesta interventi a favore dell’ambiente – prosegue Uggè -. Però bisogna che siano razionali e funzionali all’obiettivo, che è quello di spostare le merci dalla gomma al ferro, tenendo conto anche delle convenienze economiche di un simile intervento, che non devono essere sottovalutate. Il rischio è – evidenzia Uggé – che, così come avvenne quindici anni fa, dietro un’operazione pseudo eco-ambientalista se ne voglia nascondere una prettamente economica».

Baumgartner avanza critiche anche sulle soluzioni avanzate dalla giunta dell’Euregio: «sarà difficile  riuscire a spostare il traffico sulla Svizzera, per via dei maggiori costi e dei rallentamenti imposti dalle operazioni doganali». Quanto al potenziamento del trasporto merci su ferrovia «tuttli gli operatori logistici da decenni cerchiamo di fare il massimo per lo spostamento dei transiti su rotaia, a a noi trasportatori non cambierebbe nulla a patto però che il sistema ferroviario ci dia un’offerta efficiente ed economica. Perché dovrei pagare di più e avere tempi di resa maggiori e inaffidabili coe capita con l’odierno servizio ferroviario» si chiede Baumgartner che quanto alla saturazione dell’autostrada del Brennero afferma che «gli ingorghi sono molto frequenti e quelli più intensi accadono quasi sempre quando c’è il blocco del trasporto pesante imposto durante gli esodi vacanzieri o in presenza di festività comandate. Non solo: si deve anche sfatare il mito che siano solo i camion ad inquinare, specie dopo l’avvento delle norme Euro 5 e 6, ormai in dotazione a quasi tutte le flotte di autotrasporto per rispondere alle normative internazionali. Così non mi sembra per il parco auto privato, dove le Euro 4 ed inferiori sono ancora la metà del parco circolante. E il numero di auto in passaggio su A22 sono decisamente multipli dei camion».