CNA Trentino Alto Adige: le PMI ripartono, ma occorre evitare le soste improduttive

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CNA alto adige Claudio Corrarati presidente della CNA SHV e il segretario Günther Schwienbacher 1
Burocrazia, fisco, credito, contributi farraginosi, successione, raggiungibilità sono
gli ostacoli che frenano la ripresa. Corrarati: «vogliamo snellire i percorsi di crescita» 

CNA alto adige Claudio Corrarati presidente della CNA SHV e il segretario Günther Schwienbacher 1«Ripartire senza soste improduttive per le aziende – Tutte le fermate che le imprese vogliono evitare». È il leitmotiv della conferenza stampa d’inizio anno tenuta dalla CNA-SHV del Trentino Alto Adige per illustrare problemi e proposte che verranno affrontati e discussi nel 2018.

Claudio Corrarati, presidente regionale della CNA-SHV, e il segretario Günther Schwienbacher hanno illustrato il percorso metaforico di un’impresa come fosse un autobus che parte con la volontà di fare sosta solo alle fermate utili e produttive. «Le stazioni di partenza sono due – ha precisato Corrarati –. La prima è l’Alto Adige nel suo insieme, con una congiuntura positiva che vede nel 2018 una crescita del Pil dell’1,8% e piena occupazione, cifre che pongono la nostra provincia tra le migliori regioni in Europa, oltre che al vertice in Italia. Sia chiaro, però, che le aziende artigiane non stanno vivendo nell’oro». 

Per Corrarati c’è stata nel 2017 una crescita d’imprese artigiane, mentre aumenta l’occupazione ma le ditte faticano a trovare personale specializzato. Mancano anche i giovani specializzati, perché nel fondovalle è poco diffuso l’apprendistato duale. I dati ci dicono che il 50% dei lavoratori con contratto a tempo determinato ottiene un contratto a tempo indeterminato entro 3 anni, l’80% entro 5 anni proprio nelle nostre PMI che fidelizzano il rapporto con i collaboratori da subito. Non deve spaventare la forma di contratto iniziale, ma la carenza di commesse per le imprese che può far saltare i posti di lavoro». 

La seconda stazione di partenza è rappresentata dai centri di fondovalle, dove i livelli di disoccupazione sono anche il triplo della media provinciale, e la moria di aziende è maggiore. «Nei centri urbani – ha rilevato Corrarati – c’è una concorrenza diversa, i lavori pubblici per lavori e forniture vengono gestiti con gare d’appalto aperte anziché con le gare semplificate a chiamata, i terreni sono più costosi, i costi di insediamento sono più elevati». Il segretario Schwienbacher ha aggiunto che «la città di Bolzano ha dovuto conciliare l’espansione urbana e quella economica, solo adesso ci si è accorti che la politica di sviluppo economico nel capoluogo deve occuparsi di più delle Piccole e medie imprese. Se una pianta è debole, basta un vento leggero per sradicarla». 

La prima fermata per le imprese è la burocrazia: il 41,3% delle aziende impiega 3 giorni al mese per il disbrigo delle pratiche imposte dalla pubblica amministrazione, il 32,2% impiega fino a 5 giorni al mese. Costi che gravano sulle imprese e anche sulle amministrazioni, sottraendo risorse per gli investimenti. CNA-SHV propone di sburocratizzare prima di digitalizzare, migliorare i siti della Pubblica amministrazione, produrre leggi con uno studio d’impatto sulle imprese, introdurre modulistica standard, implementare un sistema di verifica interna all’amministrazione perché vangano applicato in modo uguale in tutti gli uffici le stesse regole. 

La seconda fermata è quella del fisco. Secondo i calcoli del Centro studi CNA, un’impresa altoatesina ha un “total tax rate” pari al 57,5% del reddito d’impresa. Detraendo da quest’ultimo tutte le tasse, rimangono 21.000 euro netti, ovvero lo stipendio di un dipendente che però non ha le incombenze dell’imprenditore. Necessaria una tassazione più equa e sostenibile per le imprese. 

I dati sul credito, terza fermata, indicano che le banche locali hanno ricominciato a concedere prestiti alle famiglie (+6%), ma non alle imprese (-0,8%), soprattutto quelle con meno di 20 addetti. «Rischiamo di avere il 60% di imprese senza accesso al credito – ha sottolineato Corrarati – e non possiamo fare leva solo sulle garanzie del Garfidi. Occorre che le banche tornino ad essere partner delle PMI e che credano nella capacità di fare impresa». 

La quarta fermata è quella dei contributi provinciali. «Fermo restando che il miglior incentivo è lo sgravio fiscale – ha ribadito Corrarati – se un contributo arriva in tempi troppo lunghi o prevede rendicontazioni laboriose, non è una risorsa sfruttabile. Riteniamo che il bando sui contributi alle PMI debba dare punteggi più alti alle imprese che investono nelle periferie per fornire l’artigianato di servizio, soprattutto nei centri di fondovalle». 

La quinta fermata riguarda la tutela e lo sviluppo delle competenze dell’artigianato. Dai dati in possesso dell’Associazione, su 10 aziende che chiudono, 2 effettuano la successione d’azienda, 2 la cessione a soggetti terzi, 2 chiudono per difficoltà economiche e 4 vanno in pensione senza avere eredi ai quali trasmettere l’attività. Solo il 40% delle imprese trova continuità aziendale al momento del trasferimento d’azienda e della successione. Nello stesso tempo, nascono nuove aziende, in particolare saloni di acconciatura, imprese di pulizie e trasporti. CNA-SHV svilupperà nel 2018 un apposito progetto per analizzare e sostenere trasferimento e successione d’azienda. 

Innovazione ed export sono i temi della sesta fermata. CNA-SHV auspica che il polo di sviluppo tecnologico di Bolzano “NOI Techpark” nel 2018 sia sempre più collaborativo con le piccole e micro imprese, entrando dentro le aziende che sono quelle che effettuano l’innovazione. Per quanto concerne l’export, è un dato conclamato che su 2.699 aziende esportatrici, il 90% è in mano a 240 aziende. L’unico modo per coinvolgere i piccoli è creare la filiera corta di forniture, lavori e servizi tra grandi aziende esportatrici e micro imprese del territorio. 

La settima fermata indica la raggiungibilità e la mobilità. «Il problema è molto sentito nel capoluogo – ha evidenziato Corrarati – e riteniamo debba essere approntato un piano con soluzioni a breve termine, infrastrutture a medio termine come la circonvallazione e infine a lungo termine come lo spostamento dell’A22 in galleria. Per un’impresa non può essere… un’impresa andare in giro per lavoro. Non a caso abbiamo presentato di recente un progetto per la consegna delle merci nell’ultimo miglio con veicoli elettrici». 

Una volta completato il percorso, CNA-SHV trae le conclusioni: «se un’azienda è costretta a fermarsi a tutte le tappe – hanno detto Corrarati e Schwienbacher – subisce una perdita di tempo, denaro e motivazione e rischia di arrivare vuota all’arrivo, senza possibilità di creare reddito e posti di lavoro. Vogliamo evitare tutto questo e fare in modo che il percorso delle imprese sia quanto più possibile scorrevole e proficuo».