Autonomia del Veneto: appello della Cgia a Zaia

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Mason: «non firmi preintesa con il governo Non ci sono le condizioni, a partire da trasferimenti risorse». Zaia: «il rischio c’è ma stiamo lavorando per superarlo»

regione veneto gonfalone leoneIn tema di maggiore autonomia per la regione del Veneto e delle relative risorse economiche per gestire le competenze trasferite dal governo centrale, interviene l’Associazione artigiani di Mestre per bocca del suo segretario generale, Renato Mason, con un appello a valutare attentamente la portata dell’intesa in via di definizione.

Mason invita «il presidente Zaia a riflettere bene prima di firmare nelle prossime settimane la preintesa con il Governo Gentiloni sulle prime materie trattate in queste settimane e sulle altre che si sono aggiunte in queste ultime ore. A nostro avviso non ci sono ancora le condizioni necessarie, in particolar modo sui criteri di trasferimento delle risorse da Roma verso il Veneto».

«Sebbene dai tavoli tecnici sia emerso un clima di grande serenità e disponibilità al confronto – prosegue Mason -, il Governo non ha ancora definito la metodologia con cui erogherà le risorse sulle materie attualmente in discussione. Non vorremmo, nel caso fra qualche giorno si firmasse la preintesa, tra l’altro con un Governo in scadenza, che la Regione Veneto si prendesse un impegno politico al buio». 

Gli Artigiani di Mestre ricordano che sulla questione finanziaria le regioni che hanno iniziato un confronto con il Governo hanno posizioni ben distinte tra loro. Se l’Emilia Romagna chiede la definizione puntuale delle risorse che le verranno trasferite, la Lombardia vuole il superamento della spesa storica con l’applicazione della spesa media pro capite, mentre il Veneto ha deciso, con una legge regionale, di chiedere i nove decimi delle tasse. Principi molto diversi fra loro, sostiene la Cgia, sui quali i tecnici del Governo non hanno deciso ancora nulla, anche se non è detto che si debba individuare un unico standard. Anzi: per gli Artigiani potrebbe essere auspicabile disegnare modelli di autonomia regionale con caratteristiche diverse per esaltare le specificità dei territori e, quindi, consentire a questi ultimi di attivare modelli di sviluppo innovativi in grado di superare l’eccessivo appiattimento della politica di bilancio statale sui territori. Ipotesi, queste appena enunciate, che, comunque, in questi primi incontri romani sono state solo abbozzate e per la loro definizione richiedono tempi di approfondimento medio-lunghi.

Preoccupazioni note al governatore Zaia che risponde assicurando che «stiamo lavorando positivamente con il sottosegretario Bressa anche su questo fronte. Certo è che se dovessimo firmare accordi secondo i quali viene riconosciuta al Veneto la spesa storica vuol dire che qualche altra regione si ingrasserà ancora di più e noi non faremo assolutamente questo errore. Come segnala la Cgia il rischio c’è, ma noi stiamo lavorando su questo fronte per scongiurarlo».