Realtà in ambito Federalberghi che riunisce già le associazioni albergatori di cinque località del litorale
Il presidente di Federalberghi Veneto, Marco Michielli, ha accompagnato la delegazione dell’associazione “Spiagge Venete” a Palazzo Balbi per la presentazione ufficiale della nuova realtà che riunisce le imprese ricettivo-alberghiere del litorale veneto.
«Diciamo che ho fatto da chaperon -, scherza Michielli -, e saluto con estrema soddisfazione il riconoscimento ufficiale da parte della Regione di questo storico organismo sorto nel 1998 che si pone come naturale interlocutore, oltre che della Regione, della neo costituita Conferenza dei sindaci della costa».
«Il colloquio si è svolto all’impronta della cordialità, nonostante le preoccupazioni esposte all’assessore da tutti i presidenti presenti all’incontro – afferma Michielli -. Interrogativi sul futuro e sulla programmazione del settore sintetizzati nell’espressione “dove vogliamo andare e come ci dobbiamo andare”, con la maggiore preoccupazione concentrata sugli aumenti della tassa di soggiorno in molti comuni. Anche su questo tema, l’assessore ha dimostrato la vicinanza di sempre al settore».
Nel corso dell’incontro, il coordinatore di “Spiagge Venete”, Massimiliano Schiavon, ha tracciato storia e obiettivi dell’associazione, organismo di decisione, indirizzo e rappresentatività sindacale delle associazioni del settore balneare del sistema Federalberghi Veneto. Vi aderiscono per il momento le associazioni fondatrici, gli albergatori di Caorle, Bibione, Jesolo, Sottomarina e San Donà-Eraclea, cinque località che nel 2016 hanno realizzato 17 milioni di presenze, pari al 70% dei 25 milioni complessivi di presenze nelle spiagge di tutto il litorale.
«Con l’incontro alla Regione si è istituzionalizzata una realtà che si propone come interlocutrice privilegiata e paritetica con i sindaci di tutto il litorale – dichiara Schiavon –. Una compagine che ha la forza di 700 alberghi e un’offerta di 60.000 posti letto. Assieme alle istituzioni vogliamo avviare progetti identitari dell’intera costa. L’auspicio è che si comprenda finalmente che l’imposta di soggiorno deve essere uno strumento per rilanciare una politica unitaria di marketing e non un mezzo per risanare le casse comunali. Ricordo che l’ammontare del gettito da imposta di soggiorno complessivamente riscosso nel 2016 dalle strutture ricettive presenti nell’ambito territoriale di Spiagge Venete è di 7,5 milioni di euro, con un trend destinato purtroppo ad aumentare, considerato che, rispetto al 2014 (anno in cui l’imposta di soggiorno era operativa in quattro località balneari) si è registrato un elevato tasso di crescita medio quasi pari al 9%».