Regione Friuli Venezia Giulia, intesa con Consiglio autonomie locali per sviluppo

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Firmato l’accordo che rende disponibili 147 milioni di euro 

FVG palazzo sede regione trieste 2La presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Andrea Carli, hanno firmato a Udine l’intesa per lo sviluppo regionale e locale 2018-2020.

Il documento, alla cui firma era presente anche l’assessore regionale alle autonomie locali, Paolo Panontin, sancisce il piano dei finanziamenti che, nel triennio, andranno alle Unioni territoriali per la realizzazione degli interventi di area vasta, per un valore complessivo di 147 milioni di euro. Nel dettaglio, le risorse regionali destinate alle 18 Unioni territoriali ammontano a 20 milioni di euro per l’anno 2018, 40 milioni di euro per l’anno 2019 e 40.234.666,73 euro per l’anno 2020 per complessivi 100.234.666,73 euro. A questo importo si aggiungono le quote di avanzo non vincolato delle ex province di Gorizia, Pordenone e Trieste, che ammontano a 27.047.187,46 euro, e ulteriori 20 milioni di euro di quota di cofinanziamento da parte delle amministrazioni comunali.

Se si considerano inoltre i 13,5 milioni di euro già stanziati nel 2017 per sostenere le progettazioni necessarie all’avvio degli interventi – si trova ancora scritto – le risorse complessive che ricadono sul territorio ammontano a circa 160 milioni di euro. I 20 milioni di euro stanziati dal bilancio regionale 2018 saranno coperti con ricorso a mutuo e potranno essere utilizzati esclusivamente per finanziare spese di investimento, mentre le quote di avanzo non vincolato delle ex province sono considerate risorse una tantum che le Unioni territoriali intercomunali potranno utilizzare a titolo di cofinanziamento.

I piani delle Unioni prevedono complessivamente 262 interventi sul territorio, mediamente almeno uno per ciascun Comune, finalizzati a superare criticità delle specifiche aree territoriali e a svilupparne le potenzialità. Si tratta di interventi concordati dai comuni in ragione delle specifiche esigenze del territorio e che pertanto incardinano politiche per lo sviluppo d’area su base pluriennale.

I piani si coordinano con le politiche regionali dando rilevanza agli interventi volti alla promozione del turismo, in particolare del turismo cosiddetto “lento”. Tra le altre priorità, sono inseriti gli interventi di messa in sicurezza del territorio e di messa in sicurezza e recupero degli edifici pubblici (per questi ultimi anche in un’ottica di risparmio energetico) e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico. Attenzione è riservata inoltre agli interventi nell’area del welfare.

Nell’attuazione degli interventi proposti e finanziati mediante l’Intesa, ciascuna Unione dovrà garantire che non vi siano sovrapposizioni di finanziamento con le misure del Programma di sviluppo rurale (Psr) o del Piano di sviluppo locale (Psl); ciascuna Unione ha altresì l’onere di coordinarsi con il Gruppo di azione locale (Gal) o altra strategia di sviluppo locale che ne interessi il territorio. Qualora gli interventi presenti nel piano non si sovrappongano a misure del Psr, Unioni e Regione dovranno in ogni caso valutare il coordinamento tra gli interventi e le misure del programma.Infine, con riferimento agli interventi che presentano finalità di promozione di agricoltura biologica, è onere di ciascuna Unione assicurare coerenza con le attività di promozione del biologico già previste dall’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa).