Maroni lascia la presidenza della regione Lombardia e si mette tra le riserve dello Stato

0
758
Festival economia 2011 Giovanni PERI Roberto MARONI Dario DI VICO Festival dell Economia Trento 03 giugno 2011 Hugo Munoz
Ciambetti: «per l’autonomia ha fatto molto e sarà utile in futuro»

Festival economia 2011 Giovanni PERI Roberto MARONI Dario DI VICO Festival dell Economia Trento 03 giugno 2011 Hugo MunozColpo di scena nella politica della Lombardia con l’annuncio ufficiale del governatore Roberto Maroni che lascia la guida della Regione dopo il primo mandato. Una decisione annunciata al termine della riunione di giunta regionale, lasciando il posto all’ex sindaco di Varese, Attilio Fontana. La rinuncia di Maroni avviene al termine di una legislatura di successo, durante la quale sono state avviate numerose riforme (tra cui quella dell’autonomia), realizzate infrastrutture importanti e razionalizzata la spesa pubblica, tanto da rafforzare ulteriormente l’economia regionale e lo sviluppo della società.

Maroni, nel corso di un’affollata conferenza stampa, ha voluto fare il punto di quanto fatto nei suoi cinque anni di governo. «Si può fare meglio ma abbiamo già fatto molto bene, per questo il centrodestra dovrebbe essere riconfermato – ha detto -. Con l’autonomia poi, se riusciremo a ottenerla entro la fine della legislatura, possiamo concludere in bellezza, dando una prospettiva straordinaria per la Lombardia. E’ una sfida che voglio vincere. Il referendum è stato un successo storico, una sfida epocale. L’obiettivo che ho è quello di firmare con il governo prima delle elezioni, per stabilire quali materie passeranno di competenza alla Regione e quali saranno le risorse aggiuntive. Domani sarò a Roma e spero di concludere subito la fase uno, quella sulle competenze -ha aggiunto -. Sarà poi il prossimo Parlamento a ratificare l’accordo. Sono ottimista, da parte del governo c’è leale collaborazione. Salvini stesso dà un sostegno forte a questo accordo e lo inserirà nel prossimo programma di governo».

Maroni ha allargato la riflessione alla politica nazionale: «so che cosa significa avere responsabilità di governo. E ho solo una preoccupazione, che possa assumere responsabilità di governo uno come Di Maio. Per me di Maio è la Raggi al cubo. Se dovesse andare lui a Palazzo Chigi c’è il rischio che l’Italia finisca come Spelacchio. Spero che non succeda. Metto a disposizione la mia esperienza se sarà necessario. Certo non andrò in pensione». Maroni non esclude un suo coinvolgimento alle prossime elezioni politiche: «se nessuno mi chiede nulla, non mi candido da nessuna parte. Sono a disposizione se può essere utile e qualcuno me lo chiede. Non ho pretese e non ho richieste». Ma Maroni potrebbe essere l’asso nella manica del centro destra ed in particolare di Berlusconi nel caso in cui dalle elezioni del 4 marzo dovesse uscire un quadro politico privo di una reale maggioranza: Maroni potrebbe essere il “pontiere” per mettere assieme i vari pezzi del mondo moderato per assicurare un governo al Paese.

Al posto di Maroni al timone della Regione il centrodestra indica come candidato Attilio Fontana che si confronterà con Giorgio Gori, primo cittadino di Bergamo scelto dal centrosinistra, e Dario Violi, nome del M5S. «Il mio partito ha pensato a me, riempie di orgoglio il fatto che possa correre per la Regione. Mi fa piacere. Stiamo ad aspettare. Per ora non posso dire altro», ha dichiarato Fontana, un leghista della prima ora, di quelli che non urlano, e per questo capace di raccogliere consensi anche a sinistra. E’ stato anche presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani della Lombardia. 

Avvocato di 65 anni, il debutto di Fontana nella veste di amministratore pubblico è datato 1995, quando è eletto sindaco a Induno Olona, prima di entrare proprio nel palazzo della Regione Lombardia.Nel 2000 è presidente del Consiglio regionale e rimane nella metropoli per 6 anni. Molto stimato da Maroni, Fontana lascia Milano per dedicarsi a Varese, la sua città. Si candida a sindaco e supera il 57% delle preferenze. Successo ripetuto al ballottaggio anche per il secondo mandato. In provincia ha imparato a governare ed è anche per questo che è considerato alla Lega la persona ideale a prendere il posto di Maroni. 

Quanto all’annuncio di Maroni, il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, si è dichiarato «sorpreso» della scelta sottolineando come candidati quali Mariastella Gelmini o Attilio Fontana «sono adeguati perché figure di grande rilievo ed esperienza amministrativa e di governo».

L’annunciato addio alla guida della Lombardia è commentato anche dal presidente del Consiglio ergionale del veneto, Roberto Ciambetti: «Maroni sicuramente è una personaità che in un futuro Parlamento o in un governo può essere utile visto anche la sua plurima esperienza a livello ministeriale», ribadendo che per lui non si prospetta uno scenario nazionale preferendo rimanere sul territorio locale («potrei essere il prossimo candidato a sindaco di Vicenza»).