Il III trimestre 2017 riprende con il +5%, terza dietro a Lombardia e Veneto
Nel terzo trimestre dell’anno appena concluso, tornano ad accelerare (+5,0%), le vendite all’estero dell’Emilia Romagna, risultate pari a 14.410 milioni di euro. E’ quanto attestano i dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane, analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna. L’export nazionale ha mostrato una tendenza positiva più marcata (+6,1%).
Nei primi nove mesi dell’anno, l’Emilia Romagna si conferma la terza regione per quota dell’export nazionale (13,4%), preceduta dalla Lombardia (26,8%) e dal Veneto (13,7%) e seguita dal Piemonte (10,8%). L’andamento regionale (+5,8%) appare relativamente positivo, considerato alla luce dei risultati di queste regioni (Lombardia +7,3% e Veneto +5,1%), tra le quali spicca la crescita in Piemonte (8,9%), determinata dall’automobile.
L’andamento appare differenziato in termini settoriali. I contributi principali alla crescita derivano dall’aumento superiore alla media regionale delle vendite di macchinari e apparecchiature meccaniche (+7,2%), quindi dagli incrementi ancora più rapidi dell’export dell’industria metallurgica e della lavorazioni dei metalli (+9,9%), delle industrie chimica, farmaceutica, della gomma e delle materie plastiche (+7,5%) e delle apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (+8,0%). Al contrario, risultati negativi sono derivati dal limitato export dei prodotti dell’agricoltura e pesca (-1,1%), ma soprattutto dall’importante settore dei mezzi di trasporto (-1,6%).
Nel terzo trimestre l’andamento positivo si è fondato nuovamente sulla capacità di cogliere risultati positivi sui mercati europei (+5,9%), grazie al notevole andamento sul mercato Francese (+10,1%) che ha compensato i più modesti risultati conseguiti in Germania (+3,2%). La crescita è forte anche sul mercato turco (+12,7%) e su quello russo (+10,5%). L’export ha beneficiato inoltre dell’accelerazione della crescita sui mercati asiatici (+8,4%), favorito da una forte ripresa sul mercato cinese. Il fondamentale mercato statunitense ha invece confermato il sensibile rallentamento del trimestre precedente (+1,6%), tanto che il complesso dell’export sul continente americano si è lievemente ridotto.