Export all’85%, attesa ripresa del mercato italiano
Il 2017 è stato un anno di crescita per Ceramiche Piemme, grazie al consolidamento dei risultati del piano industriale intrapreso negli ultimi anni che, come spiega l’amministratore delegato Massimo Barbari, è stato tra i più importanti effettuati nel distretto di Sassuolo.
L’azienda di Fiorano, che impiega 330 dipendenti, è saldamente posizionata sull’efficienza e sull’innovazione di prodotto, con la produzione dello stabilimento di Solignano che raggiunge i 7,8 milioni di metri quadrati/anno. «Nel 2017 – sottolinea Barbari – abbiamo anche dotato le nostre sette stampanti digitali Durst di importanti aggiornamenti che ci consentono di ottenere nuovi effetti materici. Abbiamo anche introdotto una nuova linea di taglio, spacco e rettifica, mentre l’installazione di una seconda è in programmazione entro fine 2018. Negli ultimi due anni abbiamo lavorato sul riposizionamento dei nostri brand e l’adozione di una mentalità molto più attenta ai valori di marca. Riteniamo che per attrarre l’attenzione del target dei progettisti sia necessario puntare sull’affermazione di un unico marchio, forte, che abbiamo individuato in Ceramiche Piemme, con una gamma prodotti sempre più completa e composta da veri e propri ‘programmi d’architettura’ con pavimenti e rivestimenti tra loro abbinati».
Ceramiche Piemme ha chiuso il 2016 con un fatturato di 104 milioni di euro, in crescita rispetto ai 96,3 del 2015, con l’export che pesa per l’85% del fatturato totale. Usa, Medio Oriente ed Estremo Oriente restano i mercati di riferimento, con una ripresa del mercato italiano (+6% sul 2015). «Sono dati – rileva Barbari – che stimiamo di aver ripetuto nel 2017. Nel 2018 puntiamo a consolidare e crescere ulteriormente nei mercati dove già operiamo più che ad aprirne di nuovi».