Regione Veneto, bilancio in attivo per la sanità regionale, nonostante i tagli ai fondi nazionali

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Coletto: «a fronte di tagli per 2 miliardi di euro in 7 anni, siamo riusciti a chiudere il 2016 con un attivo di 13,7 milioni». Zaia: «una vittoria frutto del lavoro di squadra, senza applicazione di addizionali

zaia colettoAncora un prestigioso riconoscimento per la sanità veneta, questa volta dal Tavolo Ministeriale Adempimenti al termine dell’istruttoria di controllo effettuata sui conti del 2016 che ha certificato un avanzo di gestione di 13,7 milioni di euro.

«Con i tagli nazionali e i maggiori costi ai quali siamo andati incontro negli ultimi anni, se non è un miracolo, poco ci manca. Non solo chiudiamo i conti con un vistoso avanzo, ma troviamo anche il modo di finanziare con 20 milioni la promessa di rilanciare il “Codivilla” di Cortina e con altri 13.471.000 euro nuovi investimenti in tecnologie d’avanguardia. I molti quotidiani detrattori hanno di che riflettere» chiosa soddisfatto l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto.

«Non è per trionfalismo che parlo di miracolo – aggiunge Coletto – ma perché ho ben chiaro qual è stato l’andamento degli ultimi anni nell’assegnazione dei fondi nazionali alla sanità. La Corte dei Conti ha accertato che, dal 2010, lo Stato ha tagliato alle cure ben 25 miliardi di euro, il che, per il Veneto, significa più di due miliardi in meno in sette anni. L’utile contabile ha di per sé una grande rilevanza – aggiunge Coletto – ma assume un significato del tutto particolare se solo teniamo conto che è stato ottenuto senza tagli reali ai servizi, senza imporre l’addizionale Irpef regionale, investendo sul rilancio di ospedali come Chioggia e Castelfranco, tenendo aperti i punti nascita anche dove il Governo li avrebbe voluti chiudere; investendo circa 70 milioni l’anno in nuove tecnologie, potenziando le reti cliniche, realizzando un vasto programma di informatizzazione, facendo crescere l’emergenza-urgenza e il Suem 118 che tutta Europa ci invidia e studia, spingendo al massimo la lotta contro il tumore con la creazione della Rete Oncologica Veneta, delle Breast Unit per le donne malate di cancro al seno, il potenziamento del Registro Tumori del Veneto che oggi è il più grande d’Italia, raggiungendo nuovi record sui trapianti e sulle donazioni di organi e tessuti, erogando in toto i farmaci ad alto costo».

Soddisfazione e orgoglio per il risultato anche da parte del governatore Luca Zaia: «la squadra compatta della sanità veneta, gestita con la prudenza e la saggezza del buon padre di famiglia, ha vinto ancora, anche sui conti. Non ce li siamo fatti da noi, ma sono stati valutati euro per euro dal Tavolo Ministeriale Adempimenti per l’Istruttoria del Bilancio consuntivo 2016, effettuata nel luglio 2017, che si conclude attestando che ‘La Regione Veneto presenta a conto consuntivo 2016 un avanzo di 13 milioni 729 mila euro’».

Il risultato conseguito dà al governatore Zaia il desto per aprire una riflessione politica sull’operato del governo centrale: «mentre manovre più politiche che tecniche, e comunque tecnicamente inspiegabili vorrebbero escludere il Veneto dalla regioni di riferimento in sanità, il Veneto mette a segno un’accoppiata storica, abbinando i conti in attivo con il primo posto in Italia, appena riconosciutoci dal ministero della Salute, per la capacità di erogazione dei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza che, per legge e sulla base della Costituzione, tutte le Regioni sarebbero obbligate a garantire ai loro cittadini. Il tutto – fa notare Zaia – senza tasse, unici in Italia a non aver introdotto, e non lo faremo nemmeno quest’anno, l’addizione regionale Irpef sulla sanità, il che significa che sul podio, con i conti in attivo, la promozione sui LEA, zero tasse, la sanità veneta vince la medaglia d’oro, quella d’argento e anche quella di bronzo».

Un quadro che è ancora più roseo se si guarda anche ai rapporti del mondo sanitario veneto con i propri fornitori: «abbiamo fatto sostanziosi progressi nella tempestività dei pagamenti ai fornitori, tato che nel 2016 siamo arrivati a pagare fino a 12 giorni prima rispetto alla scadenza prevista» sottolinea Zaia che poi passa ai ringraziamenti verso colo che hanno consentito il raggiungimento di questo risultato: «un grazie corale che accomuna davvero tutti: i veneti che ci hanno seguito in un profondo cammino di riforma e riorganizzazione, che non è finito, ma che ha già dato grandi risultati; il mio assessore Coletto, il direttore generale Domenico Mantoan e tutto il team dei tecnici regionali dell’Area sanità e sociale; la Giunta e il Consiglio regionale, la maggioranza che ci sostiene, sempre capaci di trovare soluzioni valide per i veneti; i Direttori Generali ai quali chiediamo e chiederemo moltissimo ancora; tutto il personale, sanitario e amministrativo, che collabora ogni giorno all’attuazione delle scelte e della programmazione, spesso gettando il sapere scientifico e il cuore ben oltre i doveri contrattuali».

L’avanzo attestato dal Mef per il 2016 ammonta per la precisione a 13.729.807,53 euro. Nell’anno valutato dal Ministero, alcune aziende sanitarie venete hanno chiuso con perdite d’esercizio pari a 219.851.000 euro, altre con un attivo di 3.680.000 euro., per una perdita di esercizio aggregato di 216.170.000 euro. Ciò a fronte di un utile della Gestione sanitaria accentrata in capo alla Giunta regionale pari a 233.581.000 euro. L’utile di esercizio consolidato è stato quindi fissato dalla Regione in 17.410.000 euro, poi ridotto a 13.729.000 euro sulla base delle severe verifiche effettuate dal Ministero competente.

Le perdite aziendali sono state coperte con gli utili GSA 2016 per 170.109.000 euro e per 49.741.000 euro con fondi patrimoniali già contabilizzati nel bilancio GSA 2016. In particolare, si tratta della quota parte del Fondo nazionale per le non autosufficienze 2015, pari a 20.368.000 euro; degli accantonamenti effettuati dalla GSA 2015 pari a 24.600.000 euro.

Secondo i tecnici della Regione, la copertura delle perdite aziendali 2016 tramite i fondi patrimoniali per 49.741.000 euro ha escluso la necessità di ricorrere agli utili 2016 per l’importo corrispondente. Pertanto, all’utile consolidato 2016 attestato dal Ministero, pari a 13.729.000 euro, vanno sommati gli ulteriori 49.741.000 euro, il che porta l’utile consolidato 2016 a 63.471.680,47 euro. Di questi, 30 milioni sono destinati al rimborso dei prestiti tra Aziende previsti e autorizzati dalla Giunta fin dal 2014 con la delibera n. 1374; gli altri 33.471.000 euro vengono riclassificati nella voce “Patrimonio netto dell’Azienda Zero” (nata con la riforma dell’ottobre 2016) e verranno così utilizzati: 20 milioni di euro come investimento per la ristrutturazione dell’ospedale “Codivilla” di Cortina e 13.471.000 euro a disposizione per il finanziamento degli investimenti secondo le priorità individuate dalla Commissione regionale per gli investimenti in tecnologia e edilizia sanitaria (CRITE).