Di Maio in visita all’Autorità portuale dell’Adriatico Orientale

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Polemica sulla sanità della Regione. Telesca: «bufala gigantesca, nessun ospedale è stato chiuso»

luigi di maioProsegue il giro d’Italia dell’aspirante premier del M5S, Luigi Di Maio che è giunto a Trieste per una visita all’Autorità portuale dell’Adriatico orientale in vista della prossima campagna elettorale per le Politiche del prossimo 4 marzo.

«Trieste è un porto al centro del mondo ed è molto importante per quello che sta succedendo nelle economie emergenti, a Est dell’Europa – ha detto Di Maio -. I porti sono un’importante occasione di sviluppo economico, lo dobbiamo fare facendo sistema tra le varie autorità portuali ma anche ascoltando le specifiche esigenze in realtà come questa, dove la maggior parte dei rapporti sono con stati con territori fuori dall’Italia, e per questo servono normative, regimi fiscali specifici. L’obiettivo è far crescere l’impiego e l’occupazione, per questo conoscere una realtà e darne notizia al mondo e al paese è una grande occasione per parlare di politiche occupazionali».

«Abbiamo condiviso una cosa, cioè che la riforma Delrio è una buona cosa, e che forse non c’è bisogno di tutti questi stravolgimenti legislativi per fare le cose – ha detto il presidente dell’Autorità portuale dell’Adriatico orientale e di Assoporti, Zeno D’Agostino -. Forse questo è l’esempio che Trieste può dare a livello nazionale, senza andare a cercare sempre modifiche normative che, secondo me, sono solo alibi. Probabilmente ci vuole un po’ di coraggio, e non andare alla ricerca di addossare agli altri le colpe. Quindi, senza dover per forza creare nuove leggi, ragioniamo su una buona riforma che può avere delle modifiche ma che è una buona base su cui lavorare. Nel rapporto tra centro e periferia, tra Roma e Regioni, alcune cose vanno rimodulate, ma non è una questione che riguarda solo i porti. Posso dire – ha quindi ribadito – che c’è un commento positivo di entrambi sul lavoro di Delrio».

Di Maio si è poi soffermato sulla sanità regionale: «questo è un territorio che ha bisogno di sostegno all’impresa ma anche di politiche per la sanità che non si facciano con la calcolatrice. Ho partecipato più volte a incontri in cui diversi territori lamentavano la chiusura degli ospedali, poi c’è stato il caso delle cooperative; la gestione politica è stata carente, non c’è bisogno di spiegarlo, ma è inutile parlare del passato. Noi vogliamo dare un progetto a questa regione e al Paese che si concentri sulla qualità della vita dei cittadini. Significa prima di tutto – ha concluso – dare servizi ai cittadini, e dare la possibilità a chi paga le tasse di vederle tramutate in servizi». 

La critica dell’esponente grillino sulla santà ed in particolare sulla chiusura di ospedali non è stata gradita dall’assessore regionale alla sanità, Maria Grazia Telesca: «in Friuli Venezia Giulia non è stato chiuso nessun ospedale, e sfido anche Di Maio a mostrarmene uno che ha smesso di funzionare. Si tratta di una bufala gigante, e spiace che un candidato alla presidenza del Consiglio si faccia imbeccare così malamente e si presti a ripetere del materiale imparaticcio. E’ vero – prosegue Telesca – che abbiamo fatto una riorganizzazione e abbiamo riformato il sistema secondo le più moderne visioni della sanità, quali ad esempio il modello organizzativo per la cronicità. Quella di lanciare presunte rivelazioni è una tecnica subdola, perché fa affidamento sul fatto che, vero o falso, qualcosa rimane appiccicato ai media e s’insinua un tarlo nei cittadini»

Telesca conclude assicurando Di Maio che «in Friuli Venezia Giulia i servizi e le prestazioni sanitarie sono di alto livello, come peraltro certificano i più recenti report della Bocconi, il rapporto Ambrosetti, il piano nazionale esiti o il sistema bersaglio della Scuola Sant’Anna: tutti presentano la nostra sanità con un trend di miglioramento. La calcolatrice – puntualizza Telesca – è servita a garantire il mantenimento di uno standard elevato».