Autonomia: «al Veneto necessario garantire le stesse norme che regolano il settore idroelettrico in Trentino Alto Adige»

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concessioni idroelettriche enel diga malga bissina
la diga di Malga Bissina in Trentino.
La proposta lanciata dall’assessore all’ambiente della Regione Bottacin

enel diga malga bissina«L’ambiente è stata la prima materia sulla quale ci siamo confrontati con il Governo nella trattativa riguardante l’autonomia da attribuire al Veneto e sin dall’inizio ho chiesto l’introduzione delle stesse norme che regolano il settore idroelettrico recentemente adottate per le province di Trento e Bolzano» afferma l’assessore all’ambiente della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin.

L’assessore precisa che sono tre gli aspetti principali della normativa: il trasferimento alla proprietà pubblica degli impianti idroelettrici allo scadere delle concessioni delle derivazioni; la definizione a livello locale delle regole di carattere ambientale, compresa l’introduzione di una quota di ristoro ambientale; l’obbligo per i gestori degli impianti a cedere gratuitamente, per ogni kW di potenza concessa, una parte alla Provincia, che deciderà a chi attribuirla.

«Tutto ciò  – spiega Bottacin – consentirebbe al Veneto e alla provincia di Belluno di disporre di notevoli introiti e determinerebbe l’eliminazione dei vincoli imposti dalla legge nazionale sugli impianti idroelettrici. Diverrebbe, di fatto, una sorta di moratoria a livello locale, in quanto disincentivo all’apertura di nuovi impianti. I gestori, infatti, sapendo che durante il tempo di esercizio dovrebbero trasferire ingenti quote di energia e di denaro all’ente pubblico e a fine concessione sarebbero addirittura obbligati a cedere l’intero impianto, non avrebbero alcun interesse a chiedere nuove concessioni in questi territori, ma guarderebbero altrove, dove simili regole non esistono. Ed è questo il pericolo che il Veneto corre se non verrà riconosciuta alla nostra Regione la possibilità di avere le medesime norme vigenti in Trentino Alto Adige».

Per Bottacin si tratta «di una norma tanto indispensabile per il Veneto quanto rivoluzionaria sia  in termini di positivo e immediato effetto economico sul territorio, sia dal punto di vista ambientale per la presumibile assenza di nuove istanze di concessione. Sono certo che questa diventerà una battaglia non solo della Regione, ma anche della Provincia, di tutti i sindaci e di tutti i comitati che sono particolarmente sensibili ai temi ambientali».