La soddisfazione delle categorie economiche della provincia
Un passo fondamentale è stato compiuto per il mantenimento a Pordenone della sezione del Tribunale fallimentare: il Comitato tecnico ha definito l’impianto delle sedi italiane indicando tra di esse anche quella cittadina. Il prezioso lavoro sin qui svolto, sarà ora trasformato dal ministro competente in un decreto che dovrà passare il vaglio del Parlamento in carica o di quello che si insedierà nella prossima legislatura.
Soddisfatto il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti secondo cui «questo primo, importante risultato è il frutto di un lavoro congiunto delle categorie economiche e degli ordini professionali – in particolare avvocati e commercialisti – svolto in piena sintonia con il presidente designato del Tribunale, Lanfranco Tenaglia». Agrusti ha ricordato anche la fattiva vicinanza del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia il quale aveva garantito le azioni necessarie a tutela del Pordenonese.
La buona notizia giunge a valle di un incontro avvenuto a ottobre in Unindustria, sempre su impulso della presidenza, quando categorie economiche e ordini professionali si erano incontrati per concordare una linea d’azione comune capace di incidere sul passaggio applicativo del Ddl. Era stato rappresentato, in particolare, il disagio che una dinamica di spostamento come quella abbozzata avrebbe potuto arrecare ai cittadini, alle imprese e al mondo delle professioni. Una riforma sulle cui logiche di razionalizzazione pesavano parametri non coincidenti con le esigenze e la portata di alcuni territori ricompresi nella nuova architettura organizzativa.
Alla luce delle novità che saranno vagliate dal Parlamento dopo il passaggio ministeriale, così come contenuto nella tabella dei Tribunali competenti, il nuovo impianto contempla, in Friuli Venezia Giulia, tre sezioni specializzate: Trieste, Pordenone e Udine (quest’ultima destinata ad accorpare Gorizia).