Ma Riccardi (FI) smonta la visione rosea: «la Serracchiani dipinge una regione che vede solo lei»
«Siamo l’unica regione italiana che vede diminuire le partenze dei suoi giovani: -14,5% nel 2015 e -7,3% nel 2016» ha detto la presidente Debora Serracchiani nel corso della conferenza stampa di fine anno, in cui la Giunta ha presentato anche una serie di “record” del Friuli Venezia Giulia.
Il secondo aspetto ad essere rimarcato è l’alto rating della Regione, che Standard & Poors ha fissato ad AA-, contro il BBB dell’Italia. Il Friuli Venezia Giulia è inoltre tra le prime regioni italiane per minore carico fiscale, con una riduzione della pressione locale del 18% fra 2015 e 2016. La regione risulta inoltre prima in Italia per incremento dell’export delle proprie specialità: +52% nel vitivinicolo e +30% nell’agroalimentare.
Fra i record, Serracchiani ha inserito anche la capacità di intervenire per primi in Italia sulla riduzione dei costi della politica (taglio del 40% sulle indennità, abolizione dei vitalizi, contenimento di solidarietà dei vitalizi esistenti, riduzione delle auto blu ed eliminazione del fondo del presidente), la realizzazione della misura di sostegno al reddito cui si è ispirato il Governo e la creazione dei servizi di odontoiatria sociale.
«Siamo premiati dalle statistiche – ha evidenziato la presidente – che dicono che siamo la Regione col migliore avanzo di bilancio e fra le prime tre per riduzione della burocrazia». Il rapporto Ambrosetti pone inoltre la sanità regionale dietro soltanto a Veneto e Trentino Alto Adige. Citati come unicum anche la creazione del Porto franco di Trieste, la rapidità d’esecuzione degli interventi sulle infrastrutture, l’abolizione delle province, il previsto rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici del Comparto unico, il primato dato dalla quantità di lettori e i livelli di dispersione scolastica più bassi d’Italia.
Una visione rosea, forse troppo che viene smontata dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi, probabile candidato del centro destra alla presidenza della regione: «dicono che Stalin, per non far preoccupare Lenin colpito da ictus, facesse preparare ogni giorno un’edizione della Pravda apposta per lui. Copia unica nella quale c’era scritto che andava tutto bene, tutti erano felici e si stava andando verso il radioso futuro socialista».
Per Riccardi «credo che la presidente uscente si sia ispirata a questo mito della sua infanzia per mistificare la realtà che erediteremo nel prossimo futuro». Contro la denatalità «Serracchiani ha dichiarato che la Regione darà 200 euro per ogni bambino nato da residenti in regione da almeno 24 mesi. Davvero sono in grado di reperire 19,4 milioni di euro l’anno per questo? Si sono resi conto che ogni anno qui nascono oltre 8.000 bambini? E queste risorse dove le trovano?», si è chiesto Riccardi. Per Bolzonello la «straordinaria riforma che è il “Rilanciaimprese” ha fatto i miracoli: ma – commenta Riccardi – le 9.000 imprese in meno, i 133.000 addetti in meno nell’industria dal 2013, le 4.000 imprese attive in meno, delle quali 900 sono ditte artigiane che non ci sono più, rientrano nel calcolo di questo successo? Il “Rilanciaimpresa” ha portato a 1.098 nuovi occupati in tre anni: 366 l’anno per un costo di 150.000 euro per ogni posto di lavoro “creato”».
Quanto alle Uti, per Riccardi sono «istituzioni che oggi si stanno confrontando in tribunale, abbiamo 600 posti letto in meno e la sanità regionale ha perso posizioni su posizioni nella classifica nazionale pur costando 100 milioni in più l’anno negli ultimi tre anni». Per Riccardi, rifacendosi alle parole di Serracchiani, «si vota quando si decide di votare» e che lavorerà «per la Regione da altro ruolo», ha commentato che si è marginalizzati, «al punto di non riuscire a firmare i patti finanziari con lo Stato perché il Governo nazionale, suo amico, non l’ha voluta ricevere da marzo del 2016».