Trattativa per più autonomia alle regioni ordinarie: «l’intesa con regioni non sarà emendabile»

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Gianclaudio Bressa
Secondo il sottosegretario agli Affari regionali «a definire gli accordi sarà il nuovo Parlamento, ma sarà un unicum non scorporabile»

Gianclaudio BressaIl sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli affari regionali, Gianclaudio Bressa, metta alcuni paletti relativamente alla trattativa in corso tra il governo e le regioni Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna al fine di ottenere una autonomia rafforzata.

«L’attuale Parlamento non potrà approvare una legge che traduca il pre-accordo che ci apprestiamo a raggiungere, poiché i tempi stringono – sottolinea Bressa -. La sostanza dell’Intesa raggiunta tra governo e regioni, nel corso della prossima legislatura, sarà formalizzata dal Governo con legge dello Stato e non sarà emendabile dal Parlamento, nel senso che l’Intesa va interpretata come un unicum non scorporabile». 

Per Bressa «è importante però che il lavoro fatto sin qui, devo dire con grande collaborazione, impegno e serietà da parte di tutti, non vada disperso. Poiché non esiste atto legislativo o amministrativo che possa metterlo in sicurezza, abbiamo lavorato fondando il rapporto fra lo Stato e le Regioni sul principio della leale collaborazione, condizione, come più volte affermato dalla Corte Costituzionale, per il buon funzionamento dell’intero sistema. Fatta salva l’autonomia del prossimo Parlamento, non sarà possibile derubricare il percorso sin qui fatto con argomentazioni di carattere politico, ma sarà necessario apportare motivazioni solide e concrete alle eventuali obiezioni. A sua volta – continua il sottosegretario -, il percorso per verificare i risultati dell’intesa dovrà avere un tempo congruo e definito, poiché i tempi di verifica del nuovo assetto amministrativo, su cui saranno investite risorse e lavoro, hanno un orizzonte di circa una decina di anni. Un tempo ragionevole – conclude Bressa – per accertare gli effetti positivi o eventualmente diversi che si saranno manifestati nella gestione delle funzioni e nella conseguente erogazione dei servizi ai cittadini, veri destinatari degli effetti di questo nostro lavoro».