Aiop Emilia Romagna: la ricaduta economica della sanità privata nel 2016 è di 1,15 miliardi di euro

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Studio Nomisma, i settori produttivi beneficiano della crescita 

aiop emilia romagna bruno biagiL’ospedalità privata in Emilia Romagna ha generato un valore complessivo di 731,6 milioni di euro e un valore aggiunto totale di 469 milioni di euro, distribuito per il 77,6% ai suoi 7.404 occupati. Lo spiega la I edizione del Bilancio sociale Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), di cui Nomisma ha curato lo sviluppo metodologico e scientifico. 

L’analisi ha coinvolto 44 strutture ospedaliere private Aiop in 23 comuni. Il loro impatto sui diversi settori dell’economia è stato di 1.149 milioni di euro nel 2016: ogni mille euro di risorse stanziate per la sanità si traducono in 1.570 euro nel sistema economico. Le strutture hanno un ruolo primario nel contribuire all’accessibilità e al corretto funzionamento del Ssn, mettendo a disposizione il 25% dei posti letto presenti in regione (5.095 di cui il 94% accreditati) e accogliendo il 17,6% dei pazienti dimessi. Un contributo particolarmente rilevante nei percorsi di recupero e riabilitativi (67,1% dei pazienti dimessi a livello regionale), cardiochirurgia (55,6%), lungodegenza (41,1%), ortopedia e traumatologia (40,5%). 

Una quota significativa dei degenti delle strutture proviene da altre regioni (36%), a dimostrazione – spiega il Bilancio sociale Aiop – «della forte capacità attrattiva del comparto, che grazie al livello di qualità e innovatività delle prestazioni sanitarie, sostiene direttamente e indirettamente il tessuto economico-sociale del territorio». Importante la quota di assorbimento occupazionale diretto con 7.404 addetti tra personale sanitario e non-sanitario, dato in crescita dello 0,7% rispetto al 2015 e del 2,9% rispetto al 2014. 

A questo si aggiunge un impatto occupazionale indiretto fatto di lavoratori che pur non essendo direttamente contrattualizzati dalle strutture sanitarie, prestano il loro servizio in maniera continuativa nelle sedi degli ospedali (per mansioni legate a lavanderia, cucina, pulizia, manutenzione, sorveglianza, ecc). Questo aggregato è pari a 658 unità nel 2016 per un effetto moltiplicativo sull’occupazione diretta del 9% circa. Il valore della produzione dell’aggregato regionale ha toccato quota 731,6 milioni nel 2016 (+1,7% rispetto al 2015). 

Buona parte degli utili è stata reinvestita a beneficio dell’attività d’impresa e destinata al miglioramento delle infrastrutture, all’innalzamento del livello tecnologico e alla formazione del personale. Il valore aggiunto globale lordo, che consente di misurare la capacità di un’organizzazione di distribuire la ricchezza prodotta a favore dei rappresentanti del pubblico interesse, è stato di 469 milioni di euro nel 2016 (+0,8% sull’anno precedente) ed è stato distribuito per il 77,6% a lavoratori dipendenti e ai collaboratori, «a riprova dell’alta intensità di lavoro che caratterizza il settore sanità in generale». 

Cresce il totale complessivo di acquisti da fornitori: si è passati dai 243 milioni di euro del 2014 ai 254 del 2016. La maggioranza degli acquisti ricade su fornitori localizzati in Emilia-Romagna (67% degli acquisti, per un totale di 170,7 milioni di euro nel 2016) «a dimostrazione del significativo legame con il territorio». L’Emilia-Romagna – sottolinea Nomisma – presenta tutte le caratteristiche di una regione in cui lo schema che vede la sanità come attivatore di economia trova piena applicazione. 

«Aiop – commenta il suo presidente regionale, Bruno Biagi – è soddisfatta dei metodi alla base dell’analisi contenuta nel lavoro di Nomisma che, nel suo complesso, i pare rispecchi l’attività svolta dagli Ospedali privati nella regione. Siamo convinti che sia importante dare conto del nostro contributo alla società ed ai territori e che, in questo senso, il lavoro svolto rappresenti in modo compiuto ed oggettivo il nostro apporto al Servizio Sanitario Regionale e, quindi, la misura dell’apporto che siamo in grado di restituire nell’indotto dei vari territori».