Presentata la Stagione sinfonica 2018 della Fondazione Arena di Verona

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Teatro Filarmonico verona fondazione arena
Sei concerti con relativa replica dal 9 febbraio al 26 maggio

Teatro Filarmonico verona FotoEnnevi 484La Fondazione Arena di Verona affianca alla Stagione lirica 2017-2018, in procinto di apertura, l’immancabile proposta concertistica nell’elegante cornice del Teatro Filarmonico di Verona, oltre ad un concerto d’eccezione previsto al vicino Teatro Ristori.

La Stagione sinfonica, in cartellone dal 9 febbraio al 26 maggio 2018, prevede 6 concerti con replica e saprà incuriosire ed appassionare anche gli spettatori più esigenti con 12 serate di grande musica.

Interpreti e direttori di fama internazionale insieme all’Orchestra e al Coro della Fondazione Arena di Verona – diretto da Vito Lombardi – saranno protagonisti di una Stagione che si farà certamente perdonare l’attesa dei mesi autunnali. La programmazione infatti presenta, accanto al repertorio più tradizionale, barocco e classico, vere “chicche” del mondo sinfonico, tra partiture rare e compositori solitamente poco frequentati, fino a strizzare l’occhio a suggestioni jazzistiche e divertenti sperimentazioni per coinvolgere il pubblico in sala.

Si parte con il primo appuntamento venerdì 9 febbraio, in replica sabato 10 febbraio, al ritorno dei complessi artistici areniani dalla tournée in Oman del mese di gennaio 2018. Il concerto vede il gradito ritorno di Mario Brunello nel doppio ruolo di direttore ed interprete. Il celebre violoncellista sarà impegnato in un programma assolutamente eterogeneo, che va dal barocco di Johann Sebastian Bach con la Toccata e Fuga in re minore BWV 565 nell’orchestrazione di Leopold Stokowski e il Concerto per violino e orchestra in sol minore BWV 1056R, eseguito straordinariamente da Brunello con il violoncello piccolo, al particolarissimo quanto divertente The Riot of Spring per orchestra e pubblico del giovane compositore russo Dmitri Kourliandski, classe 1976, che richiederà agli spettatori stessi un coinvolgimento attivo nell’esecuzione. Completano il programma due composizioni di Camille Saint-Saëns: Il carnevale degli animali, omaggio al periodo festoso del Carnevale, particolarmente caro alla città di Verona, e il Concerto per violoncello e orchestra n.1 in la minore op. 33.Brunello FotoEnnevi 250217 MG 1423

Il secondo concerto è previsto per il fine settimana successivo: venerdì 16 febbraio con replica sabato 17 febbraio. Sul podio del Teatro Filarmonico Antonello Allemandi, direttore milanese dalla ricca carriera internazionale, di ritorno dall’esperienza omanita con Fondazione Arena, che manca da Verona dal 2006. Solista per questo appuntamento il noto violinista Sergej Krylov, attesissimo dal pubblico del Filarmonico dopo la cancellazione dello scorso anno per motivi di salute. Il programma apre con una proposta pirotecnica: il Concerto per violino e orchestra n. 4 in re minore di Niccolò Paganini; si prosegue quindi con una composizione più ricercata, Tristia op. 18 di Hector Berlioz, tre brani per orchestra e coro composti nella prima metà dell’Ottocento e ispirati a testi di Thomas Moore, Ernest Legouvé e William Shakespeare. Concludono le raffinate quanto vivaci e brillanti Danze di Galánta di Zoltán Kodály.

Venerdì 16 e sabato 17 marzo è la volta del direttore Sesto Quatrini, che a fine mese sarà impegnato anche in ambito operistico con Le nozze di Figaro. Il programma è studiato per evidenziare le sonorità di uno strumento che anche in campo jazzistico trova nuove possibilità di espressione: il clarinetto, suonato per l’occasione dall’areniano Giampiero Sobrino nel Concerto per clarinetto e orchestra di Aaron Copland e nel Concerto per clarinetto e orchestra di Artie Shaw. Nella seconda parte le sonorità ci portano nel mondo russo-statunitense di Sergej Rachmaninov con Vesna (Primavera), Cantata per baritono, coro e orchestra op. 20 e le Danze Sinfoniche op. 45.

Il mese successivo si apre con il quarto concerto sinfonico, in programma venerdì 6 e sabato 7 aprile, che vede protagonista il direttore, compositore e pianista finlandese Olli Mustonen: un musicista a tutto tondo che saprà offrire al pubblico un programma variegato e di indubbio interesse. Apre la serata l’Ouverture da Coriolano, op. 62 di Ludwig van Beethoven, seguita dal virtuosistico quanto sinfonico Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore K 503 di Wolfgang Amadeus Mozart. Seguono due brani solitamente poco presenti nelle sale da concerto che coinvolgeranno Orchestra e Coro dell’Arena di Verona: Toward the Unknown Region di Vaughan Williams e Metamorfosi sinfoniche su temi di Carl Maria von Weber di Paul Hindemith.

Venerdì 13 aprile, con replica sabato 14 aprile, l’attività concertistica si sposta al Teatro Ristori per un particolarissimo progetto (fuori abbonamento) in collaborazione tra le due realtà cittadine. L’Orchestra della Fondazione Arena di Verona sarà diretta da Timothy Brock, direttore-compositore specialista di colonne sonore per il cinema muto e non solo, per il secondo appuntamento della rassegna proposta dal Teatro Ristori, “Suonando Chaplin”: un vero e proprio omaggio al grande divo del XX Secolo Charlie Chaplin, che prevede la proiezione del film “Tempi moderni” con l’esecuzione integrale dal vivo della colonna sonora originale restaurata dallo stesso Brock. 

La Stagione Sinfonica si conclude con il concerto di venerdì 25 e sabato 26 maggio, di nuovo in scena al Teatro Filarmonico, appuntamento che saluta il pubblico in attesa dell’inizio del tradizionale Festival estivo all’Arena di Verona. Torna alla guida dell’orchestra un giovane direttore che si sta prepotentemente affermando nelle migliori platee internazionali, Alpesh Chauhan per un appuntamento imperdibile: nella prima parte avremo l’onore di ospitare per la prima volta il solista russo Arcadi Volodos, tra i pianisti più importanti al mondo, impegnato nel monumentale Concerto per pianoforte ed orchestra n. 3 in do minore op. 37 di Beethoven. Nella seconda parte la Sinfonia n. 5 op. 50 di Carl Nielsen sarà invece un’occasione preziosa per poter ascoltare l’esecuzione di una partitura tanto complessa quanto affascinante e raramente eseguita.