Friuli Venezia Giulia missione in Cina di Serracchiani: siglato accordo economico con Cciaa Shanghai

0
634
Shanghai Friuli Venezia Giulia Region Economic and Trade Cooperation Forum Serracchiani
Decisi anche interscambi universitari con gli atenei di Pechino. Serracchiani: «noi punto riferimento relazioni con Europa» 

Shanghai Friuli Venezia Giulia Region Economic and Trade Cooperation Forum SerracchianiLa presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, nel corso degli incontri con le autorità cinesi, ha siglato un memorandum d’intesa con la vicedirettrice della Municipalità di Shanghai, Zhong Xiaomin, nel corso del “Shanghai-Friuli Venezia Giulia Region Economic and Trade Cooperation Forum”, organizzato in collaborazione con Unido.

«Il memorandum d’intesa – commenta Serracchiani – pone le basi istituzionali di un consolidamento delle relazioni economiche tra i nostri territori in quanto è, di fatto, il fondamento di un nuovo percorso in cui il Friuli Venezia Giulia vuole essere un interlocutore accreditato e rappresentare un punto di riferimento nelle relazioni tra Cina ed Europa». Serracchiani ha ringraziato il console generale di Shanghai, Stefano Beltrame, per la collaborazione nella stesura dell’accordo e ha ricordato che il risultato odierno è la naturale prosecuzione del partenariato fra Italia e Cina e rafforzerà i già ottimi rapporti tra i Paesi. 

«La firma di oggi è solo l’inizio di una lunga strada che percorreremo insieme», ha commentato Sun Xinhua, presidente di InvestShanghai, agenzia governativa per lo sviluppo degli investimenti stranieri in Cina con cui Serracchiani aveva stretto lo scorso anno, a margine del Forum italocinese a Roma, accordi preliminari alla sigla del memorandum. «Il mio invito – ha affermato Serracchiani – è quello di poter programmare per le imprese cinesi visite mirate per fare conoscere da vicino le nostre realtà produttive e avviare progetti specifici per la creazione di reti d’impresa nei settori ritenuti di comune interesse». 

Tra i segmenti produttivi catalizzatori di innovazione e investimenti in ricerca e sviluppo, ha citato il sistema casa, l’arredo-design, l’agroalimentare, le “smarth health”, le tecnologie marittime e la metalmeccanica, settore che registra il dato più elevato del rapporto commerciale da e verso e la Cina. A illustrare dati e potenzialità del sistema portuale regionale è stato il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino. 

Tra i vari incontri, anche quello con i vertici di cinque università di Pechino: Beijing Normal University, Capital Normal University, Peking University (Beida), Beijing University of Civil Engineering and Architecture oltre alla University of Chinese Academy of Sciences, con cui sono state poste le basi per collaborazioni accademiche sia nella ricerca che della didattica in diversi ambiti scientifici: conservazione e valorizzazione dei beni culturali, fisica, chimica, meccatronica, didattica dell’italiano a sinofoni e del cinese agli italiani. 

«In tutti gli incontri – rileva Serracchiani – ha suscitato molto interesse il fatto che il Friuli Venezia Giulia sia punto di arrivo di uno dei percorsi della nuova Via della Seta, rilanciati dal presidente Xi Jinping. L’approccio di sistema che ha visto la delegazione dell’Università di Udine promuovere anche le iniziative dell’Università di Trieste e della Sissa si è rivelato un prezioso valore aggiunto perché ha consentito di offrire un quadro esaustivo delle competenze e delle opportunità presenti in regione». 

Con alcuni atenei saranno firmati accordi finalizzati all’organizzazione congiunta di scuole estive tematiche da realizzare in Regione e allo scambio di studenti e docenti con un sistema di 44 università cinesi, di cui è parte la Beijing University of Civil Engineering and Architecture. L’incontro con il direttore del dipartimento di lingua italiana presso la Beijing Foreign Studies University consentirà all’Università di Udine di stipulare già entro l’anno un accordo finalizzato a favorire lo scambio di studenti italiani di lingua e cultura cinese e laureandi cinesi di lingua e letteratura italiana. 

La delegazione friulana ha presentato anche il nuovo progetto “Marco Polo Turandot”, che prevede, oltre a proposte formative innovative e nuovi criteri di accesso, anche uno sconto di 1.000 euro sul costo del corso di italiano di dieci mesi per i figli dei dipendenti delle aziende italiane che operano in Cina. Apprezzata la scelta dell’Ateneo friulano di attivare un corso di lingua cinese per gli iscritti selezionati in base al merito. Il corso, proposto due anni fa per la prima volta, ha ad oggi già registrato più di 200 iscritti.