Crack Carife: i consumatori in audizione commissione parlamentare

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carife marco cappellari
Affermata la forte responsabilità della vigilanza di Bankitalia. Denunciata l’enorme inerzia da parte dei commissari 

carife marco cappellariNella vicenda del crack della Cassa di Risparmio di Ferrara «noi riteniamo che ci sia una forte responsabilità tecnica della Vigilanza di Bankitalia. Siamo passati da una banca che andava sicuramente male a una che, quando sono arrivati i commissari, ha iniziato ad andare peggio» hanno denunciato i rappresentanti delle associazioni dei consumatori in audizione alla commissione di inchiesta sulle banche. 

Marco Cappellari, portavoce dell’Associazione amici della Carife, ha riferito che «abbiamo vissuto in prima persona l’enorme inerzia dei commissari straordinari della Banca d’Italia: si poteva cercare di ridurre le spese per il personale, agire sul recupero dei crediti, fare mille cose che non si sono fatte» in due anni di commissariamento. «Quando una banca è ferma per forza i clienti scappano» ha aggiunto, ricordando che in Carife ci sono stati 8 anni di presenza di Bankitalia in cui quest’ultima «non fa o fa male»: 2 di vigilanza, 2 di vigilanza rafforzata, 4 di gestione diretta poi il commissariamento. 

I rappresentanti delle associazioni dei consumatori hanno poi ricordato che il lavoro dei commissari a luglio 2015 era finito con la svalutazione del capitale e la convocazione dell’assemblea del 30 luglio che approvò l’aumento di capitale da 300 milioni riservato al Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), poi bloccato dal veto della Dg Competition dell’Unione Europea che considerò l’intervento del Fondo obbligatorio come un aiuto di stato. Cappellari ha riconosciuto quindi anche delle responsabilità all’esecutivo: «il Governo certamente è stato debole perché non ha difeso i risparmiatori».