Sistemi a due vie dal gradevole design e buon equilibrio acustico
Ecler ha appena presentato una nuova gamma di diffusori acustici compatti interessanti sia per lo stile che per la resa sonora.
eMotus è una famiglia di diffusori amplificati a due vie declinata in tre tipologie (standard, con collegamento bluetooth e per esterno, rispettivamente eMotus 5P, eMotus 5PB e eMotus 5OD) che si adatta ad una molteplicità di utilizzi: dalla sonorizzazione di un computer o di un tablet, a quella di un televisore o di una radio Dab+ per fruire del suono con una qualità decisamente migliore di quella garantita dagli altoparlanti dei singoli dispositivi, spesso di piccola dimensione e di ridotta potenza.
La comodità di utilizzo è costituita dall’amplificazione integrata all’interno della cassa principale che garantisce la disponibilità di 25+25Watt Rms, più che sufficienti per sonorizzare anche ambienti di una certa dimensione. Dalla cassa principale ci si collega a quella secondaria tramite un cavetto, oppure tramite accoppiamento con il Bluetooth, sistema che riguarda anche la cassa principale. Per i migliori risultati acustici, la soluzione migliore è quella del collegamento a cavo, in quanto il protocollo di collegamento senza fili non è tra i migliori per assicurare la qualità di trasmissione del suono, talvolta esposto a disturbi elettromagnetici presenti nell’ambiente.
Per il resto, una volta collegata l’uscita della fonte sonora con l’ingresso della cassa principale tramite un cavo con ingressi RCA o bilanciato, acceso il relativo interruttore e regolato il potenziometro (che funge anche da interruttore sul canale d’ingresso del segnale) del volume sul livello gradito, l’ascolto si rivela un’esperienza piacevole, garantita dalla potenza dell’amplificatore e dalle dimensioni degli altoparlanti, un woofer da 5” con un tweeter coassiale da 1”. Le casse hanno una buona estensione dinamica e riproducono fedelmente tutti i generi musicali. Se c’è un difetto, questo è costituto da due potenziometri di controllo dei toni acuti e gravi: essendo privi di un punto di partenza e di arrivo definito, non si sa mai quanto “colore” si sta dando al suono, dovendo solo rimettersi alla resa ad orecchio. Meglio sarebbe stato adottare un controllo con un’estensione definita, in modo da capire subito quanto controllo sui toni si sta usando. Da migliorare anche le istruzioni d’uso, non sempre chiare ed intuitive.
