Trasporti CNA Fita lancia la campagna #stopdumping

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limiti di transito A22 autobrennero code tir camion 3
Cavallaro: «il Governo blocchi la concorrenza sleale effettuata dai vettori stranieri». In Trentino Alto Adige dal 2009 al 2015 ha chiuso i battenti un’azienda su cinque

A22 autobrennero code tir camion 3#stopdumping è il nome della campagna avviata da CNA Fita, la categoria dell’autotrasporto della CNA, anche in Trentino Alto Adige. Il comparto lancia l’allarme: «il Governo e la politica – afferma Piero Cavallaro, referente della CNA Fita in Trentino Alto Adige – blocchino  il tentativo di apertura indiscriminata dei vettori esteri nel territorio nazionale che praticano forme di concorrenza sleale nei confronti degli autotrasportatori italiani».

I dati allarmanti forniti da Cna Fita, esaminati il 24 e 25 novembre nella due giorni in cui è stato analizzato il settore del trasporto merci conto terzi, parlano chiaro: negli ultimi anni l’autotrasporto italiano ha perso importanti quote di mercato per colpa di una concorrenza con la quale è impensabile poter competere. Le imprese sono scese da 70.573 nel 2009 a 54.622 nel 2015 (-22,6%). In Trentino Alto Adige le aziende di trasporto sono calate da 1.347 nel 2009 a 1.077 nel 2015 (-20%).

A farne le spese le sono state soprattutto le piccole e medie imprese artigiane dell’autotrasporto che dal 2009 sono diminuite di  25.587 unità (fonte Movimprese – elaborazione dati Cna Fita). Secondo i dati Eurostat la percentuale di cabotaggio in Italia è pari al 7%, ma la percezione della CNA Fita è di una sempre più marcata presenza di veicoli dell’Est Europa superiore al dato statistico europeo.

«Le imprese di autotrasporto italiane, e quelle del Trentino Alto Adige attive in particolare sull’asse del Brennero, che fino al 2008 avevano un ruolo in Europa – prosegue Cavallaro -, in quasi dieci anni hanno visto perdere competitività e capacità di aggredire il mercato del trasporto internazionale, assistendo  anno dopo anno  ad una vera e propria invasione di operatori che stanno occupando importanti spazi nel mercato nazionale attraverso forme di cabotaggio non sempre regolare. In questi giorni si discutono a Bruxelles le sorti e il futuro delle imprese con le norme contenute nel pacchetto mobilità, è necessario che per la sopravvivenza delle imprese di un settore strategico come quello del trasporto e della logistica si adottino urgentemente misure in grado di arginare fenomeni distorsivi della concorrenza».

Secondo Cavallareo «non intervenire vuol dire spostare l’autotrasporto italiano nelle mani di altri, non possiamo competere con chi in nome della libera circolazione delle merci esegue trasporti con un costo del lavoro di 8 euro all’ora, con costi di gestione generalmente più bassi e una tassazione più favorevole rispetto ad un’impresa regolare italiana».