Presentati i dati aggiornati relativi di “Waste Watcher”: a Natale si spreca soprattutto denaro e tantissimo cibo
Le buone pratiche contro lo spreco alimentare: Bologna premia enti pubblici, aziende e scuole virtuose in Italia con la V edizione del premio “Vivere a Spreco Zero” vinto dal comune di Milano Nella categoria “amministrazioni pubbliche” erano in gara quest’anno anche i comuni di Modena e Cremona.
La categoria “Buone pratiche Imprese” ha premiato Dalma Mangimi, per l’innovazione di processo che ha portato alla riduzione dello spreco, convertendo in materia prima i prodotti che sarebbero diventati rifiuto. Menzione speciale per la tecnologia Gio’ Style di conservazione, cottura e riutilizzo del cibo. Nella categoria Scuole, infine, premiati gli studenti della Fondazione Casa del Giovane Don Mario Bottoglia di Castiglione delle Stiviere (Mantova), del circuito Scuola Centrale Formazione, per il progetto “Cucino con ciò che ho”.
I vincitori della V edizione del premio “Vivere a Spreco Zero”, i piccoli “Oscar” della sostenibilità assegnati dalla campagna “Spreco Zero” di “Last Minute Market” e dal progetto “Reduce” del ministero dell’Ambiente e Università di Bologna – Distal, sono stati premiati a Bologna nella sede UniCredit, presente il sottosegretario al ministero dell’Ambiente, Barbara Degani, con il fondatore di “Last Minute Market”, Andrea Segrè, e con Livio Stellati, responsabile Centro-Nord relazioni istituzionali UniCredit partner storico di “Spreco Zero”, Eliana Farotto, responsabile ricerca & sviluppo Comieco, e Diego Pagani, presidente Conapi-Mielizia.
«Sono i nostri comportamenti che fanno la differenza in tema di ambiente – ha dichiarato Degani -. E’ un concetto che vale a maggior ragione per i temi dello spreco di cibo e dell’educazione alimentare alla base del Premio “Vivere a Spreco Zero” cui sono felice di aver contribuito e partecipato anche nelle passate edizioni. Il cambiamento passa in primis per le persone e le organizzazioni di cui fanno parte, si tratti di istituzioni come le amministrazioni comunali o le aziende e le scuole, che sono le categorie premiate oggi. I dati “Waste Watcher” dimostrano che c’è un’attenzione crescente in questo campo da parte dei cittadini in occasione di una ricorrenza come il Natale in cui lo spreco risulta evidente: 4 italiani su 10, il 41% degli intervistati, afferma che il rischio di spreco è dietro l’angolo del “cenone”. Le azioni che da anni abbiamo messo in atto per la riduzione degli sprechi, dalla “family bag” alle campagne di educazione alimentare e ambientale, dimostrano che stiamo andando nella giusta direzione».
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i nuovi dati dell’Osservatorio “Waste Watcher” di “Last Minute Market”/Swg, che rilevano i comportamenti dei consumatori in vista del Natale. Cosa si spreca a Natale? «Denaro e cibo, secondo gli intervistati dell’Osservatorio – ha spiegato Andrea Segrè, fondatore di “Last Minute Market” e del movimento “Spreco Zero” -. Anche se la sensazione di gettare il cibo è andata calando nelle ultime rilevazioni, segno dell’attenzione crescente a comportamenti virtuosi in questo campo: ma non dobbiamo abbassare la guardia: lo spreco domestico ci costa infatti ogni giorno all’incirca 1 euro, pari a 145 kg di cibo gettato in casa ogni anno, per 6,9 euro la settimana e 360 euro circa ogni anno. Lo spreco è un tema su cui si gioca il futuro della terra, per questo dobbiamo sensibilizzare innanzitutto i giovani, dai bimbi ai millennials della generazione Z».
Con la V edizione del premio “Vivere a Spreco Zero” è stato presentato il progetto “Waste Notes”. Un “Diario per Amico”, quaderno di buone pratiche realizzato dalla campagna “Spreco Zero” con “Reduce” e ministero dell’Ambiente e Università di Bologna – Distal. Sarà distribuito in 10.000 copie ad altrettante famiglie campione, già impegnate in progetti di prevenzione dello spreco alimentare.