La frutticoltura trentina risente pesantemente dell’andamento climatico della stagione trascorsa
Si è svolta a Trento l’assemblea generale ordinaria dei soci Apot, l’Associazione produttori ortofrutticoli trentini. Il direttore Alessandro Dalpiaz ha brevemente commentato la campagna commerciale precedente 2016-2017, «caratterizzata per diversi mesi da condizioni difficili nei trend di vendita e nella remunerazione del prodotto ma con una ripresa a partire da maggio 2017».
Le liquidazioni medie saranno tra 0,25 e 0,45/kg, «con una rimuneratività ad ettaro – considerato lo scenario generale – mediamente soddisfacente». Per la stagione 2017-2018 lo scenario è nettamente diverso, con un volume di produzione di 217.779 tonnellate, più che dimezzato rispetto alla produzione ordinaria che si colloca poco oltre 500.000 tonnellate, con un forte ammanco di mele
Anche per ciò che concerne quella che viene chiamata “altra frutta” (susine, ciliegie, fragole, lamponi, ribes, more, mirtilli, uva spina, kiwi) il consuntivo della raccolta è in flessione: 6.648 tonnellate, contro le 7.465 del 2016.
L’assemblea ha confermato il consiglio di amministrazione uscente, affidando ancora una volta la presidenza a Ennio Magnani e la vicepresidenza a Rodolfo Brochetti. Apot oggi rappresenta direttamente Consorzio Melinda, La Trentina, Valli Trentine, Società Frutticoltori Aldeno e Cooperativa Copag e indirettamente 6.253 produttori, circa il 90% del totale del settore frutticolo del Trentino.