A Monaco di Baviera alleanza Regioni-imprese italiane per rafforzare Eusalp

0
697
riunione eusalp monaco baviera november 2017
La macroregione alpina cambia passo “MountErasmus” tra progetti per scambi tra studenti di agraria 

riunione eusalp monaco baviera november 2017La Macroregione alpina (Eusalp) cambia marcia e si prepara a passare dalle parole ai fatti. A quasi due anni dalla sua nascita, i rappresentanti delle regioni che ne fanno parte si sono riuniti due giorni a Monaco di Baviera per il primo Forum annuale di Eusalp, che marca il passaggio di testimone fra la presidenza bavarese e quella del Tirolo austriaco.

“MountErasmus”, il progetto per creare uno scambio transalpino fra studenti di scuole agrarie che potrebbe presto vedere la luce, è portato come fiore all’occhiello dalla presidenza bavarese. Ma gli argomenti su cui hanno lavorato in quest’ultimo anno i gruppi tematici di Eusalp vanno dalla pianificazione ambientale a quella dei trasporti, passando per il digitale e l’industria. 

«Chiediamo alle istituzioni europee di assicurare che le strategie macroregionali siano tenute adeguatamente in considerazione all’interno della politica di coesione e di altre rilevanti politiche Ue anche dopo il 2020», scrivono nella dichiarazione adottata nella prima giornata di lavoro i rappresentanti delle 48 regioni coinvolte provenienti da 7 stati (due dei quali, Svizzera e Liechtenstein, non Ue). Per Italia, che sta valutando se assumerne la presidenza nel 2019 o nel 2020, fanno parte di Eusalp Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, e le province autonome di Trento e Bolzano.

«Sono a favore delle strategie macroregionali perché si possono vedere degli Stati Ue sedere allo stesso tavolo con Stati non Ue per discutere insieme», ma Eusalp ora «deve fare di più» su «problemi come la viabilità e la lotta al cambiamento climatico, che non si arrestano ai confini nazionali» ha dichiarato la commissaria Ue alla Politica regionale, Corina Cretu, sottolineando come «il nostro ruolo è solo quello di facilitare, non ci sono soldi in più, ma aiutiamo ad allineare i programmi nazionali e regionali per i fondi strutturali alle strategie macroregionali». 

Cretu ha invece invitato i membri Eusalp a «cooperare di più per riuscire, sul lungo termine, a usare meglio i fondi Ue e generare risparmi». La commissaria ha quindi chiesto ai territori coinvolti di andare «oltre i fondi strutturali europei, condividere buone pratiche, disseminare conoscenza e mostrare risultati». Cretu ha poi lanciato una appello in difesa della politica di coesione anche dopo il 2020, invitando agli enti regionali a unirsi all’Alleanza per la coesione, creata dal Comitato Ue delle regioni assieme alle sei maggiori associazioni europee degli enti territoriali.

A Monaco le regioni del Nord Italia e imprese si sono alleate nel chiedere all’Ue una maggiore considerazione verso le strategie macroregionali e promuovere al loro interno competitività e innovazione. Tutte le realtà italiane coinvolte (Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e le province autonome di Trento e Bolzano) hanno firmato, insieme ad altre 6 europee, un documento in cui si chiede all’Ue d’includere maggiormente le strategie macroregionali all’interno del quadro normativo europeo dopo il 2020 con obiettivo di creare «sinergie più forti» non solo fra le macroregioni e i fondi strutturali, ma anche con i programmi gestiti direttamente dalla Commissione Ue, come Horizon 2020 e Life. 

Il Forum di Monaco è stato anche l’occasione per le rappresentanze regionali italiane di Confindustria coinvolte in Eusalp di presentare ai portatori di interesse pubblico il proprio “Manifesto per la competitività e l’innovazione”. Il documento è stato accolto con molto interesse da parte del mondo politico e industriale transalpino. Con circa 3.000 miliardi di euro di Pil e un quarto della spesa europea in ricerca e sviluppo, Eusalp, è scritto nel documento, «dovrà essere uno spazio in grado di attrarre intelligenza e innovazione: idee, capitali, persone per generare lo sviluppo».