Presentate dismissioni vecchie linee, primi 70 km eliminati entro l’estate 2018
«La nuova linea elettrica Udine Ovest-Redipuglia, lunga 50 km, con 115 piloni monostelo, prevede l’eliminazione di 400 vecchi tralicci e la liberazione di 680 edifici e 367 ettari di territorio, pari a circa 524 campi da calcio, di cui alcuni anche in zona protetta» ha detto a Udine la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, presentando con l’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris, l’intervento di demolizione di linee elettriche obsolete, correlato al nuovo elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia.
Le dismissioni di 110 km di vecchie linee elettriche, che prevedono un investimento di 110 milioni di euro da parte di Terna, sono già cominciate e termineranno entro l’estate prossima per il primi 70 km di linea, «mentre per i restanti 40 km – ha spiegato Ferraris – si attendono le autorizzazioni, ma sono già iniziate le istruttorie e abbiamo la necessaria copertura finanziaria».
Alla presentazione è intervenuto anche Aldevis Tibaldi, portavoce del “Comitato per la difesa del Friuli rurale”, per ribadire la contrarietà del comitato «non tanto all’elettrodotto – ha specificato – ma alla modalità di realizzazione di queste opere, in quanto – a suo parere – l’amministrazione non ha tutelato gli interessi dei suoi cittadini, non avendo optato per una soluzione interrata che in altre regioni, come il Piemonte, è stata scelta con notevoli vantaggi economici e ambientali per la collettività».
«Questo intervento ha un impatto economico molto importante sulle realtà locali – ha affermato Ferraris – dal momento che ha previsto un investimento di 110 milioni di euro». Un progetto importante anche dal punto di vista dell’ambiente e della sostenibilità, ha aggiunto Ferraris, «perché restituiamo ai cittadini di questa regione molti ettari di terreno in 30 comuni, dato che la nuova linea per il 98% è fuori dai centri abitati».
Le attività di demolizione hanno preso il via con lo smantellamento del primo traliccio a Campolongo Tapogliano (Udine). Si è iniziato con i 20 km della linea a 220kV “Udine Nordest- Redipuglia”, e successivamente sarà dimessa anche la linea a 132kV “Istrago-Meduna” per un totale di circa 70 km di dismissioni entro i primi 6 mesi del 2018.
«La nuova rete è importantissima per alcune aziende locali, come la ABS, che è una delle realtà produttive più energivore del nostro territorio, avendo un forno siderurgico elettrico – ha sottolineato Serracchiani -. A chi dice che quest’opera non serve dico che, invece, rispondiamo a un’emergenza del Friuli Venezia Giulia, perché negli ultimi trent’anni per fortuna siamo cresciuti e consumiamo più energia».
«Il dato che più mi ha colpito è la crescita che il Friuli Venezia Giulia ha avuto in questi ultimi trent’anni in termini di consumi energetici, che sono un buon indicatore della crescita e della ricchezza di un Paese: qui abbiamo più che raddoppiato i consumi, passando da 4 a 10 miliardi di kWh – ha detto Ferraris -. Pertanto questo elettrodotto è un’opera doverosa, che agevola un percorso di crescita che mi auspico continui». Nel NordEst – ha aggiunto Ferraris – «sicuramente dovremo continuare a investire nelle demolizioni delle linee obsolete. Il nuovo elettrodotto ha una capacità produttiva aggiuntiva di circa 500/600 megawatt. Senza contare che le reti esistenti erano al momento sature».