Entrerà in servizio nel 2020 e sarà uno dei tre supercomputer più potenti al mondo
Nel nuovo centro europeo di previsioni meteo a medio termine (Ecmwf) che sarà realizzato a Bologna sarà installato anche un supercomputer in grado di realizzare previsioni di gran lunga più efficienti di quelle odierne, capace di studiare anche i fenomeni pià estremi e violenti.
Sarà operativo nel 2020 e sarà uno dei tre supercomputer più potenti al mondo. La sua presentazione in anteprima è avvenuta al Festivalmeteorologia 2017 in corso a Rovereto. Il nuovo supercomputer, che sarà gestito da remoto dal quartier generale dell’Ecmwf in Gran Bretagna, «avrà la capacità di calcolo necessaria ad aumentare la risoluzione spaziale nelle previsioni ad una settimana», ha detto il colonnello Silvio Cau, capo del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare e Rappresentante permanente d’Italia presso l’Organizzazione mondiale della meteorologia (Omm). «La risoluzione a livello globale passerà da 9 a 7 chilometri quadrati, mentre sull’Italia scenderemo da 2,8 a 1,4 chilometri quadrati – ha sottolineato Cau -. Questa maggiore risoluzione permetterà di studiare e caratterizzare meglio soprattutto i fenomeni più violenti, come le trombe d’aria, che sono molto localizzati».
«Ancora una volta vediamo come telecomunicazioni e Big Data aprano nuove frontiere -, commenta Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana -. Nel prossimo futuro ci permetteranno di utilizzare anche le osservazioni e le misurazioni fatte dai cittadini comuni, affiancando la “citizen science” alle reti di osservazione professionali. Le tecnologie ci sono: ora dobbiamo formare i cittadini, per aiutarli a produrre dati di qualità».
Un primo esperimento verrà promosso nei prossimi mesi dall’Aeronautica Militare, che sta già valutando la possibilità di mettere in rete le migliaia di stazioni meteorologiche amatoriali sparse sul territorio nazionale, per ottenere dei modelli di previsione sempre più precisi.