Astenuto il PD. Zaia: «ora siamo pronti per incardinare una seria trattativa con il Governo, dal quale attendiamo una controproposta»
Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a larga maggioranza il disegno di legge relativo alla maggiore autonomia della Regione. Un voto che, nonostante l’astensione finale del PD, ha lasciato soddisfatto il governatore Luca Zaia: «ora abbiamo il mandato. Al Governo e al sottosegretario Bressa chiediamo di attivare subito il tavolo della trattativa. Questo dibattito e questa iniziativa legislativa non ci sarebbero stati se non ci fosse stato il referendum, il voto di 2.300.000 Veneti e in percorso che dura da 5 anni».
Intervenendo in Consiglio regionale nel momento del voto finale sulla proposta di legge statale per il riconoscimento di ulteriori forme di autonomia al Veneto, Zaia, unica voce della maggioranza ad esprimere la dichiarazione di voto, ha ringraziato il Consiglio per l’ampio mandato ricevuto e ha ribadito di voler intavolare da subito la trattativa istituzionale con il governo in carica.
«I consiglieri mi hanno dato ampia libertà di mandato, approvando uno specifico ordine del giorno. Tra le votazioni odierne, forse questa è la più importante di tutte. Certo, non basterà un governo per portare a casa il risultato. Ma il Veneto di oggi non è più quello di ieri. E’ merito del referendum del 22 ottobre scorso, nel quale i Veneti hanno espresso un grande senso di partecipazione: non si raggiunge il 60% di partecipazione alle urne sotto un diluvio universale, se non c’è una vera convinzione. Forse la vera modifica della Costituzione da fare in Italia – ha osservato Zaia – è rendere obbligatoria la consultazione referendaria, perché anche il popolo si assuma le proprie responsabilità. Il referendum toglie ogni imbarazzo a chi dovrà trattare con il Governo centrale».
In merito alla richiesta di trattenere in Veneto i nove decimi del gettito fiscale del Veneto, Zaia ha detto di rifiutarsi di pensare che anche un solo cittadino veneto consideri eccessiva questa richiesta: «nessun veneto si scandalizza per questa richiesta, caso mai i Veneti si scandalizzano per i 33 miliardi di sprechi nel bilancio dello Stato. Lo stesso presidente del Consiglio Gentiloni ci ha detto che chiedere l’autonomia non è un’eresia, ma una richiesta di efficienza. Noi conosciamo bene i nostri conti, nella legge e nei nostri studi abbiamo esploso e contabilizzato ogni competenza. Quelli che non conosciamo in realtà sono i veri conti dello Stato, e in questo mi confortano anche i pareri autorevolissimi dei membri della nostra delegazione trattante che del bilancio italiano e della fiscalità conoscono ogni meandro».
Scandendo le parole, Zaia ha detto che «dal Governo mi aspetto una controproposta seria», annunciando l’intenzione di pubblicare tutti i documenti della trattativa in un apposito spazio nel sito web della Regione. «La trattativa sarà un processo “in progress” – ha aggiunto – e dovremo capire se il popolo veneto sarà rappresentato anche da un “popolo” di parlamentari. Tutti gli eletti in Veneto saranno misurati, indipendentemente dal loro colore politico».
Quanto ai possibili partner della trattativa (Lombardia ed Emilia Romagna), Zaia ha ribadito l’intenzione di voler un percorso “su misura”. «A differenza delle altre due regioni – ha ricordato – abbiamo già “sgrezzato” la materia e definito materie e funzioni. Nella trattativa sono disposto a sedermi con tutti, ma il Veneto ha le sue specificità: per esempio abbiamo 90.000 bambini che frequentano la scuola d’infanzia paritaria e 20.000 allievi delle scuole di formazione professionali. Sarà un lavoro da Catone il censore: dovremo fare in modo di portare a casa competenze e risorse vere, perché l’autonomia senza soldi non serve a niente. Non andiamo a Roma col coltello fra i denti o soltanto, come dice qualcuno, per farci dire “No”. Ma se la controproposta del Governo (qualunque esso sia) non sarà dignitosa e rispettosa dei Veneti, siamo pronti anche a dire di “No”. Credo che il presidente Gentiloni e il sottosegretario Bressa abbiano una grande opportunità di passare alla storia rendendo possibile un’intesa. Ma un’intesa fatta su misura del Veneto, costruita su misura come un abito sartoriale. Siamo coscienti che non sarà facile, ma ci crediamo e porteremo dei risultati qualcosa», ha continuato Zaia, assicurando di voler essere artefice di quella che si preannuncia come un lunga e laboriosa maratona.
«Siamo l’unica regione incastrata tra due regioni a statuto speciale, siamo stanchi di essere accomunati in un indefinito NordEst. Siamo un popolo di imprenditori eroici che lavorano in condizioni non facili e di comunità di confine che si ritrovano a guardare a Trento, Bolzano e al Friuli come alla valle dell’Eden. Pensare di risolvere il problema di Sappada e degli altri comuni di confine dando il via libera al cambio di regione significa non conoscere i problemi del Veneto. Dopo Sappada ci sarà un’altra Sappada. La soluzione è una sola: l’autonomia. La Costituzione ci dà questa opportunità e finché c’è questa Costituzione noi siamo nell’alveo della legalità. La legge referendaria del Veneto aprirà un nuovo corso anche per altri. Una cosa è certa, non si torna più indietro. Il Veneto ha aperto la strada, spianandola per altri».
Il risultato della votazione finale è commentata con soddisfazione anche dal presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti: «è stata una giornata importante: oggi il Veneto trova una straordinaria unità, non hanno vinto alcune forze politiche su altre, ha vinto il Veneto. Cogliendo il mandato che i cittadini del Veneto hanno dato il 22 ottobre scorso, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato accelerando al massimo i tempi, con un intenso dibattito nelle Commissioni e quindi con il confronto in aula – ha detto Ciambetti – il progetto di legge che indica materie, competenze e risorse da trattare con il governo a Roma dando, inoltre, ampio mandato al presidente Zaia per la trattativa».
«Il testo di legge è stato approvato almeno per l’80% dei suoi articoli da tutte le forze politiche presenti in aula – ha detto Ciambetti –. La legge che è uscita dal dibattuto consiliare rafforza la proposta che aveva presentato la Giunta regionale e il segnale che viene dato è chiaro. Ora si apre la stagione del confronto e della trattativa che sappiamo non sarà di certo facile e anch’io, come più di un consigliere dai banchi della maggioranza come delle opposizioni ha sottolineato, dico che occorre saper fare squadra e lavorare assieme, senza distinzioni di parte, per il bene della nostra cittadinanza e del nostro territorio. Questa legge è un ottimo strumento che affidiamo al presidente Zaia con fiducia».