Fondi per la sanità nella legge di Bilancio 2018: il Veneto dà parere negativo

0
576
spesa sanità euro soldi stetoscopio
Coletto: «nella Commissione regioni ho espresso parere contrario per via dei tagli eccessivi. Al Fondo sanitario mancheranno 1,8 miliardi»

spesa sanità euro soldi stetoscopioIl cammino della legge di Bilancio 2018 dello Stato inizia tra mille difficoltà, ad iniziare dalla quantificazione del Fondo sanitario e la sua ripartizione tra le varie regioni. Alla riunione della Commissione nazionale salute, che riunisce gli assessori alla sanità delle rRegioni italiane, il Veneto ha dato parere contrario.

«Lo Stato – dice l’assessore alla sanità del Veneto, Luca Coletto – prevede per il 2018 un Fondo sanitario nazionale pari a 114 miliardi che, in realtà, costituisce un taglio ulteriore di un miliardo e mezzo, perché dentro a questa cifra vanno compresi anche nuovi, gravosi costi che peseranno sulle Regioni».

«Unico esempio in Italia, dove tutti i rinnovi contrattuali sono coperti dallo Stato – specifica Coletto – quelli della sanità vengono invece fatti ricadere sulle regioni, e si tratta di cifre ingenti. A questo dobbiamo poi sommare gli 820 milioni di maggiori oneri per i farmaci oncologici e ad alto costo, per i quali la previsione dello Stato è zero. Senza contare, dulcis in fundo, che il ministero della Salute non ha ancora stimato i reali costi dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), che in realtà sono pari a non meno di due miliardi contro gli 800 milioni accreditati sul Fondo Nazionale».

Per Coletto «di fronte a questo quadro fatico a capire come il ministro della Salute abbia potuto anche solo parlare di abolizione del “superticket”. Si deve sapere che in realtà, con le tasse e i tagli in sanità, si vanno a finanziare voci di spesa, e spesso sprechi, provocate da altri settori della spesa pubblica. E’ già accaduto con i “superticket” di dieci euro introdotti nel 2011 per recuperare due miliardi. Quella cifra, nella legge di bilancio 2015, è in realtà poi stata spostata su altre voci di spesa. E’ ora di finirla – conclude Coletto – di considerare la sanità il bancomat di tutte le spese per le quali lo Stato non sa trovare i fondi o non sa tagliare gli sprechi applicando criteri e costi standard».