Confindustria Trentino Alto Adige: proposte per affrontare tema mobilità

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Confindustria TAA Pan Giudiceandrea Bonazzi
Pan, Bonazzi e Giudiceandrea: «la Regione ha bisogno di trasporti sostenibili, non di divieti» 

Confindustria TAA Pan Giudiceandrea BonazziMobilità intelligente e sostenibile e un’economia forte possono e devono coesistere. Le imprese industriali di Confindustria e Assoimprenditori del Trentino-Alto Adige hanno presentato alcune proposte per affrontare il tema della mobilità, «rendendo più efficienti tutti i sistemi di trasporto ed in particolare quelli su ferro, favorendo i mezzi di trasporto più puliti ed efficienti, investendo in infrastrutture moderne ed orientate al futuro».

Il documento comune è stato già inviato ai presidenti delle province di Trento e di Bolzano: «siamo pronti a condividere con le parti sociali questo nostro contributo e restiamo a disposizione per un confronto costruttivo sul tema della mobilità che metta al centro del dibattito anche le imprese del territorio», commentano Stefan Pan (presidente di Confindustria Regionale e past president di Assoimprenditori Alto Adige), Giulio Bonazzi (presidente di Confindustria Trento) e Federico Giudiceandrea (presidente di Assoimprenditori Alto Adige). 

Le misure e le proposte portate avanti in questi anni, e che anche in questi giorni vengono indicate come possibili soluzioni, «invece di rendere più efficiente e competitivo il trasporto su ferro sono state quasi esclusivamente improntate a divieti, limitazioni, penalizzazioni dirette a colpire il trasporto su gomma», affermano i presidenti in una nota congiunta. 

Il divieto di transito settoriale, il contingentamento dei Tir al Brennero deciso dal Tirolo in Austria, la proposta di vietare il traffico pesante durante il giorno, le discussioni sugli aumenti di pedaggio per mezzi pesanti: «tutti questi interventi hanno avuto o avranno un unico effetto, quello di rendere più costoso il trasporto merci. La conseguenza è che i prodotti delle nostre imprese diventano più cari e quindi meno competitivi: in questo modo non solo si riduce il potere di acquisto delle famiglie, ma si mettono a rischio anche numerosi posti di lavoro». 

Non solo politiche di trasporto: serve anche una riqualificazione dell’infrastruttura di collegamento del territorio regionale con l’esterno. Chiesto di un commento a latere della nota congiunta, Bonazzi sottolinea come «noi imprenditori siamo sì a favore dell’intermodalità, del trasporto merci su ferrovia, del tunnel del Brennero, ma bisogna avere ben chiaro che tutto ciò sarà possibile tra almeno 10 anni, se tutto va bene. I problemi, però, sono per l’oggi – ribadisce Bonazzi – ed è indispensabile che si potenzi immediatamente la capacità di trasporto sull’A22, aprendo al traffico la terza corsia dinamica e, semmai, prevedendo nella nuova concessione anche la costruzione di una “vera” terza corsia, non solo tra Modena e Verona, ma anche tra Verona e Bolzano. La nostra economia è troppo a rischio di paralisi legata ad un banale incidente sull’Autobrennero. Non possiamo più permettercelo. E lo stesso vale per l’annosa questione di un collegamento efficace verso l’Est che la politica locale non riesce ancora a digerire. Si dia al più presto il via libera al completamento della Valdastico».