Agenzia “ItaliaMeteo”, ancora molte le incognite

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Previsioni Meteo
Gli operatori del settore chiedono un confronto diretto con ministro dell’Ambiente. Zardi: «serve capire chi e come saranno coinvolti». Una possibile risposta al Festivalmeteorologia di Rovereto

Previsioni MeteoCi sono ancora molte incognite che aleggiano sulla nascita della nuova Agenzia Nazionale per la Meteorologia e Climatologia “ItaliaMeteo”, annunciata nella legge finanziaria che sta cominciando l’iter di approvazione in Parlamento e osannata dal bolognese ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti che ha proposto la sua città come sede della nuova struttura, affiancandola al centro di calcolo meteorologico a medio termine che sarà trasferito da Reading.

I dubbi sono sollevati dagli esperti di meteorologia, che sperano in un confronto diretto con il ministero dell’Ambiente in occasione del prossimo “Festivalmeteorologia”, in programma dal 17 al 19 novembre a Rovereto. «Avevamo invitato Galletti in tempi non sospetti, quando ancora non sapevamo della costituzione dell’agenzia “ItaliaMeteo” contenuta nell’articolo 51 del disegno di legge di Bilancio 2018», ricorda Dino Zardi, responsabile scientifico dell’Università di Trento e ideatore del Festival, organizzato insieme a comune di Rovereto, Trentino Sviluppo e Fondazione Museo Civico di Rovereto. 

L’evento roveretano, che riunirà i principali esperti di meteorologia e climatologia, potrebbe diventare l’occasione per capire meglio «come la nuova agenzia si collocherà nel panorama attuale dei servizi nazionali, che vedono in prima linea l’Aeronautica Militare, la Protezione Civile e i servizi regionali, e poi anche università ed enti di ricerca. Il mio auspicio – continua Zardi – è che sia un’iniziativa inclusiva che valorizzi le risorse già esistenti, in termini di persone, competenze e strumentazioni, e che consenta loro di esprimere al meglio le loro capacità. Speriamo che operi dando una regia unica, come un buon direttore d’orchestra che valorizza le capacità di ogni strumentista». 

Resta qualche perplessità sulle risorse messe a disposizione dal ministero: «in finanziaria – aggiunge Zardi – si parla di qualche milione di euro, un finanziamento non particolarmente consistente. Per partire servirebbe qualcosa di più, per restare al passo coi servizi degli altri Paesi che si confrontano con l’Italia, come Svizzera, Francia e Gran Bretagna».