Ennesima riunione a Venezia tra tutti i soggetti coinvolti dopo la “frenata” della nuova amministrazione patavina. Zaia: «ci siamo parlati, ci siamo chiariti, analizzeremo anche la nuova proposta, ma a fine mese la decisione sarà definitiva»
«Lunedì 27 novembre, alle 9 del mattino, si chiuderà la partita sul nuovo ospedale di Padova». Lo ha annunciato, al termine dell’ennesima riunione dell’apposito tavolo a Palazzo Balbi, il presidente del Veneto, Luca Zaia.
«Nel frattempo – ha aggiunto – ho chiesto al dottor Luciano Flor, responsabile dell’Azienda ospedaliera di Padova, di fare l’ennesimo punto della situazione, ma che sia definitivo. Quindi, ho anche chiesto al tavolo di non fare più nessun’altra proposta, perché il tavolo non ne accoglierà più».
La riunione tra i principali protagonisti dell’annosa vicenda nella sede della Regionea Venezia ha accolto per l’analisi la nuova proposta di edificazione del nuovo ospedale sul vecchio sito, avanzata dal comune di Padova. «La nuova formulazione della proposta – ha spiegato Zaia – verrà analizzata per non lasciar nulla di inesplorato. Non c’è mai stato nessun braccio di ferro col sindaco Giordani, che penso oggi abbia potuto notare, dalla presentazione del pregresso e delle analisi tecniche che si sono fatte, che si è lavorato sodo, si è lavorato con serietà e quindi le motivazioni che ci portano a dire che il nuovo ospedale va fatto fuori, su nuova area, sono supportate dai tecnici. D’altro lato, c’è anche l’ulteriore novità dell’esplorazione di un’altra area, cioè l’ospedale ai Colli».
Per Zaia il 27 novembre «bisogna chiudere. Comunque non c’è nessuna contrapposizione: come per il referendum, qui lavoriamo per i Veneti: questo ospedale non è della politica, ma dei Veneti». Il governatore ha quindi evidenziato la posizione della Regione: «noi ribadiamo, e siamo fermi sulla nostra posizione, che va fatto un nuovo ospedale e, finché non ci viene detto “No” a Padova Est, la soluzione è lì. Certo, nel frattempo, è giusto che in questi giorni si valutino ulteriormente anche le nuove proposte, per poi arrivare a un dato definitivo. Penso che sia corretto che, quando un comune ha delle perplessità e propone una sua ulteriore proposta abbia diritto ad una risposta: è giusto che il tavolo analizzi la proposta e dia la risposta. Se poi il comune di Padova ci confermerà Padova Est, è ovvio che si finisce con grande velocità, perché l’area è già disponibile e non necessita di espropri. Se invece il comune dirà no, dovremo cercarci una nuova area». E, riguardo al passaggio grauito delle aree dal comune di Padova alla Regione, Zaia ha ribadito che «sulla partita dell’area concessa gratuitamente noi abbiamo firmato insieme all’Università: oggi si tratta semplicemente di avere pazienza fino al 27 novembre, quando immagino che sarà chiusa tutta la partita».