Per Ciriani e Zilli non c’è autonomia politica senza un’autentica autonomia tributaria
«La specialità del Friuli Venezia Giulia va ripensata soprattutto in chiave fiscale: non c’è autonomia politica senza un’autentica autonomia tributaria, ed è per questo che oggi abbiamo presentato la mozione che rappresenta un contributo imprescindibile per la programmazione politica del centrodestra» hanno affermato a Udine i consiglieri regionali Barbara Zilli (Lega Nord) e Luca Ciriani (FdI/AN) presentando una mozione dal significativo titolo “Sia fatta la specialità del Friuli Venezia Giulia”.
«All’indomani dei referendum sull’autonomia di Lombardia e Veneto – affermano i due consiglieri – noi siamo convinti che concedere pari autonomia alle regioni funga da innesco per una spirale di concorrenza virtuosa che porti ogni regione a fare del suo meglio per valorizzare le proprie peculiarità territoriali. E’ giunto il momento di dare seguito a quel regionalismo differenziato che già i padri costituenti avevano avuto l’intuizione di inserire in Costituzione. Si può amministrare meglio spendendo meno: l’autonomia deve essere anche tributaria, altrimenti rimane un guscio vuoto. Attualmente la leva fiscale è molto rigida: è su questo punto che va modificato il paradigma».
Secondo i due consiglieri «la questione fiscale è ancora più significativa se pensiamo alla posizione geografica della nostra regione, confinante con Austria e Slovenia ed esposta ai Paesi dell’Europa orientale, che oggettivamente seguono logiche fiscali o burocratiche più favorevoli per le imprese. La soluzione per favorire la concorrenza virtuosa e finalizzata allo sviluppo sta nella gestione delle proprie entrate con responsabilità. Questo lo spirito, rimasto lettera morta, della fiscalità di vantaggio – concludono – introdotta nella finanziaria del 2011».
«L’autonomia – continuano Zilli e Ciriani – deve continuare a essere certezza delle entrate e deve tradursi nella possibilità di agire incisivamente sul sistema dei tributi, propri o modulando concretamente le tasse statali, senza limitazioni dettate da apparenti esigenze emergenziali. Citiamo solo un caso, la questione dell’extragettito Imu: è l’esempio lampante di uno Stato che non può sempre pretendere risorse dagli enti locali. La Consulta ha chiarito un principio dirompente: le entrate proprie degli enti locali non possono essere dirottate nelle casse statali adducendo motivazioni apparenti. Anche su questa partita la Giunta ha perso il filo, perché si tratta di risorse che spettano di diritto ai comuni ma che sembrano ancora ben lontani dall’essere loro accreditate».
«La nostra mozione – concludono – risponde in modo definitivo anche a chi, come la presidente Serracchiani, giunge addirittura ad affermare che l’autonomia delle Regioni può stare in piedi anche senza risorse finanziarie; è altresì una sfida a realizzare un autentico regionalismo differenziato, nell’ottica di una complessiva rivisitazione dell’intero sistema costituzionale in chiave federale».