Bene Bologna, Pordenone e Treviso. Zaia: «il rapporto di Legambiente è lusinghiero per il Veneto»
Secondo il rapporto “Ecosistema urbano” realizzato da Legambiente e Ambiente Italia sulla salute dei capoluoghi di provincia italiani sui dati 2016 emerge un quadro in evoluzione e confortante, almeno per le città del NordEst, con Mantova, Trento e Bolzano rispettivamente ai primi tre posti, incalzate da tante altre realtà di Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Secondo il rapporto sono sempre troppe le situazioni critiche, a partire dal numero eccessivo di auto circolanti per proseguire con il consumo di acqua e rifiuti, ma registra il miglioramento di alcuni parametri come qualità dell’aria e gestione della raccolta differenziata dei rifiuti e il loro riciclaggio.
L’edizione numero 24 di Ecosistema urbano contiene alcune novità, a partire da un carico addizionale viene assegnato alle realtà che si sono messe in luce, anche grazie a politiche innovative, nel recupero e nella gestione delle acque, nella gestione dei rifiuti, nell’efficienza della gestione del trasporto pubblico e in quella che viene definita la mobilità nuova, legata all’alto tasso di spostamenti in bicicletta e alla riduzione degli spostamenti in auto.
Nelle prime otto posizioni si confermano le “reginette” della scorsa edizione, con qualche cambio di posizione. Mantova succede a Macerata e precede l’accoppiata Trento-Bolzano, di poco davanti a Parma. La città virgiliana è l’unica a confermarsi sul podio (finì terza l’anno scorso) e torna al vertice 11 anni di distanza. Mantova ottiene buoni giudizi nella raccolta differenziata, dove finisce quarta; nella “ciclabilità” del territorio (terza posizione); nell’estensione delle strade pedonalizzate (ottava); nella quantità di alberi (quinta). Bologna sale 34 gradini e si ritrova in 22ª posizione. Tra le prime dieci entrano anche Pordenone (quinta) e Treviso (che scala dalla posizione 23 alla 9).
Consolidate anche le posizioni di fondo classifica: oltre a quattro siciliane (Palermo, Catania, Agrigento, Siracusa) ci sono una laziale (Frosinone) e una campana (Caserta). Niente calabresi, con Vibo Valentia che risale dall’ultima alla 91ª piazza. Al 96° posto compare la toscana Massa e al 102° c’è un’altra laziale, Viterbo. Il fondo è occupato da Enna e Brindisi.
«La pagella del Veneto è lusinghiera, direi promozione a pieni voti, soprattutto per Treviso e Belluno, ma anche per Padova e Verona. Il rapporto di Legambiente e Ambiente Italia sulla sostenibilità ambientale delle nostre città vede 6 capoluoghi veneti di provincia su 7 posizionati ai primi posti della classifica, con Treviso che fa da star per il miglior recupero di posizioni, dal 23° al 9° posto. Una certificazione che premia chi ha investito in buone politiche e in azioni innovative e promuove il comportamento risparmioso e responsabile dei veneti» commenta con soddisfazione il governatore del Veneto, Luca Zaia, secondo cui «la vera sfida sarà difendere le nostre produzioni e investire in tecnologie e innovazione per accompagnare le diverse attività produttive del primario, del secondario, ma anche del terziario, verso un sistema dove l’impatto ambientale sia positivo, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute. Serve investire in un rigoroso sistema di certificazioni ambientali e in una vera cultura dello sviluppo sostenibile».