Regionali Friuli Venezia Giulia, prove di unità del centrodestra a Udine

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FVG Riccardo Riccardi renzo tondo alesadnro colautti
Forza Italia, Autonomia Responsabile, Alternativa Popolare: «insieme nella difesa autonomia regionale fortemente a rischio»

FVG Riccardo Riccardi renzo tondo alesadnro colauttiProve di unità nel centrodestra a Udine, dove tre forze politiche, Forza Italia, Autonomia Responsabile, Alternativa Popolare, rappresentate rispettivamente dai capigruppo in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi, Renzo Tondo e Alessandro Colautti, si sono riunite intorno a un tavolo per raccontare come negli ultimi mesi si siano ritrovate «coese nella battaglia per la difesa della specialità e dell’autonomia regionale, oggi fortemente a rischio» dopo i cinque anni di governo del centrosinistra guidato da Debora Serracchiani.

Una battaglia combattuta su diversi fronti, «per non vedere i capisaldi dell’autonomia prendere il largo, quando siamo quasi al termine della legislatura». I capisaldi, hanno spiegato Riccardi, Colautti e Tondo, sono «il trasporto pubblico locale, attaccato dall’esterno e da Ferrovie Nord e che solamente grazie ad una nostra indicazione è stato parzialmente protetto con il “congelamento” delle quote pubbliche dei comuni in assestamento di bilancio». 

E poi la concessione di Autovie Venete, «i cui introiti sono sempre stati la cassa di Friulia, impegnata ad aiutare le Pmi della nostra Regione», e infine il patto “Serracchiani-Padoan”, «scaduto a ridosso delle elezioni, che non è stato rinnovato». «Bisogna avere la forza di rinegoziarlo – ha detto Colautti – salvaguardando i nostri interessi dall’ingordigia dello Stato centrale, che potrebbe avere ancora tutte le carte in regola per prelevare risorse dalle nostre tasche, perché non abbiamo posto condizioni come ha fatto il Trentino Alto Adige». 

Secondo Tondo, autore del precedente patto Tondo-Tremonti, «senza il quale questa Regione oggi non sarebbe qui, va rivista anche la vicenda della sanità perché non può essere tutta a carico dei cittadini della regione senza una contribuzione da parte dello Stato. Mi preoccupa – ha aggiunto Tondo – il fatto che, in un contesto in cui regioni importanti come il Veneto la Lombardia, dopo i referendum iniziano un percorso di trattativa con lo Stato, invece di fare altrettanto, la presidente Serracchiani non faccia altro che attaccare i partiti dell’opposizione, in questo caso la Lega Nord, perché sul Tpl ci sarebbe a suo avviso un attacco da Milano, che magari anche c’è, ma lei dovrebbe occuparsi di altre cose anziché fare polemiche». 

Sulla partita di Autovie Venete, secondo Riccardi «bisogna procedere sulla norma vigente e ottenere a concessione a una società interamente pubblica, senza dover chiedere nulla in termini di aiuto di Stato alla Comunità europea. Capisco che per Serracchiani questo rappresenti un problema – ha aggiunto – perché dovrebbe liquidare le banche». Sul tema della rinegoziazione dei patti con lo Stato, Riccardi ha sottolineato i vincoli che pesano sul Friuli Venezia Giulia «benché la nostra sia una Regione virtuosa. Lo Stato – ha concluso – non può trattarci come altri che non hanno svolto il loro compito in modo responsabile come ha fatto questa Regione, riducendo il debito».