Referendum autonomia: dal Veneto un risultato eccezionale!

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variazione del bilancio regione veneto zaia con Giunta al completo 1
La giunta della regione Veneto.
Bene anche la Lombardia. Ora parte un percorso politicamente pesante per ottenere u forte autogoverno con le relative risorse economiche

regione veneto zaia con Giunta al completo 1La giornata referendaria per una maggiore autonomia di Veneto e Lombardia si è chiusa con un risultato maiuscolo, andato al di là di ogni più rosea aspettativa, soprattutto in Veneto, dove si sono recati a votare 2.328.949 elettori, pari al 57,2% degli aventi diritto, con il “Sì” che ha letteralmente sbancato con il 98,1% dei voti. Meno eclatante il risultato della Lombardia, dove hanno votato in 3.010.434, pari al 38,25% degli elettori con il 95,29% dei “Sì”.

A trattare con il Governo per maggiore autonomia i governatori della Lombardia, Roberto Maroni, e del Veneto, Luca Zaia, andranno forti dei «3 milioni di lombardi e 2,5 milioni di veneti» che hanno votato al referendum. 

Analizzando il voto per le province del Veneto, a Belluno sono andati a votare 107.710 elettori pari al 51,4%. Il “Sì” ha prevalso con il 97.4%. In provincia di Padova alle urne in 450.369 pari al 59,7% e il “Sì” ha raggiunto il 98%. Identica percentuale anche in provincia di Rovigo dove a recarsi ai seggi ieri sono stati 101.027 pari al 49,9%. Ancor più alta la percentuale dei “Sì” nel trevigiano, pari al 98,1%. A votare in 443.751 pari al 58,1%. Toccato il 98% dei consensi anche in provincia di Venezia dove hanno votato in 375.296 pari al 53,7%. Nel veronese la percentuale dei “Sì” tocca il 98,3% con 399.863 voti (55,5%). Percentuale analoga di “Sì” in provincia di Vicenza con il record regionale dei votanti, 450.933, pari al 62,7%.

«Non c’è nulla di vietato, ora il Veneto può sognare di diventare come il Trentino» afferma ad urne appena chiuse il presidente del Veneto, Luca Zaia, secondo cui «lo possono sognare tutte le regioni, non c’è nulla di vietato perché il Parlamento può decidere di modificare la Costituzione come vuole. L’importante è avere i numeri. Il nostro dibattito è surreale – prosegue- perché è viziato dal fatto che abbiamo esperienze negative: quando leggiamo che la Sicilia ha 52 miliardi di euro di tasse da recuperare dai siciliani, ci chiediamo ma che autonomia è? Il problema non è l’autonomia ma come la si gestisce. Cito l’ex presidente Napolitano che diceva che l’autonomia è una vera assunzione di responsabilità. Ecco noi vogliamo questo: si combattono gli sprechi, non le autonomie».

Chiusa la fase elettorale, ora bisogna pensare alla fase della trattativa con il governo centrale: entro la fine anno Zaia spera di poter chiudere la partita per l’avvio della trattativa con il governo sull’autonomia del Veneto. «Già nelle prossime ore spero di inviare in via preventiva il documento a tutti gli stakeholder per dare il tempo di presentare osservazioni – spiega Zaia – e di chiudere la partita prima di fine anno, ai primi di dicembre. E’ una partita veloce, non servono discussioni dopo aver vagliato giuridicamente il quesito, aver ottenuto l’espressione del territorio e fatto un bel progetto». Mercoledì in Consiglio regionale, annuncia, saranno comunicati i dati del referendum e il programma di negoziato che la giunta intende sostenere.

La Giunta regionale del Veneto si è riunita in seduta straordinaria per approvare tre delibere: si tratta, sottolinea Zaia, di «una proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento che prevede due letture in giunta, una oggi e una seconda lettura dopo un confronto con i rappresentanti di pubblico interesse del territorio come sindaci, presidenti provincia, associazioni categoria, onlus, comunità montane, ma anche forze politiche; il secondo riguarda la costituzione di una “Consulta per l’autonomia del Veneto” che chiamerà tutti ad esprimere pareri e nel giro di 15 giorni arriverà ad una seconda lettura con tutte le eventuali osservazioni ed emendamenti; infine, un disegno di legge per l’autonomia speciale che completa le richieste d’autonomia». Secondo Zaia, questo sarà «il disegno di legge più breve della storia, ha infatti un solo articolo e chiede di inserire nell’elenco delle Regioni a Statuto Speciale dopo le parole Val d’Aosta la dicitura “e il Veneto”».