Artefici dello scambio le due Camere di commercio che a dicembre ripeteranno l’iniziativa nel Cosentino
Promuovere la reciproca collaborazione ed integrazione tra prodotti e territori tra loro complementari: questo l’obiettivo del gemellaggio enogastronomico tra Trento e Cosenza organizzato dalle rispettive Camere di commercio, giunto quest’anno ala seconda edizione, che si è svolto negli spazi dell’Enoteca provinciale di Palazzo Roccabruna a Trento. Evento che a dicembre sarà replicato a Cosenza.
Per Gianni Bort, presidente della Camera di Trento «si tratta di utili confronti fra due territori fra loro complementari, in termini di proposte turistiche ed enogastronomiche, non abbiamo settori commerciali in competizione diretta, anzi esiste la possibilità di sviluppare strategie di co-marketing e di cooperazione finalizzate a instaurare proficue relazioni». Gli ha fatto eco il suo omologo, Klaus Algieri secondo cui «dalla reciproca collaborazione abbiamo tutti da imparare e guadagnare».
L’iniziativa è decollata lo scorso anno, spiega il segretario generale della camera, Mauro Leveghi, e ha visto Trento presente in Calabria a dicembre portando la propria cucina e i vini del territorio. «Il nostro ruolo – ha precisato Leveghi – è quello di essere dei facilitatori fra il mondo imprenditoriale e le istituzioni con l’obiettivo di rafforzare il tessuto economico locale favorendo l’imprenditoria territoriale. Certo, c’è ancora molto da fare ma siamo sulla strada buona perché si stanno creando i giusti contatti fra gli operatori dei diversi territori».
Erminia Giorno, segretario generale della Camera cosentina ha evidenziato, unitamente ai rappresentanti delle organizzazioni agricole del territorio arrivati in Trentino, come «il Cosentino grande interesse per la nostra agricoltura e la sua organizzazione visto che per la provincia di Cosenza l’agricoltura è il settore economico più importante».
Algieri ha sottolineato come il gemellaggio con Trento abbia già prodotto i suoi primi risultati, con molti ristoratori cosentini affascinati dagli spumanti trentini, creando così un mercato piccolo ma interessante, prima del gemellaggio pressoché inesistente. Una collaborazione che, secondoAlgieri, potrebbe allargarsi anche ad altri settori, ad iniziare da quello della formazione universitaria alle Strade del vino e dei sapori.