Rossi a Sondrio con Parolo e Della Bitta per spiegare l’autonomia speciale

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Convegno autonomia Bormio
Convegno sulle ricadute dell’autonomia speciale e sul cammino per ottenerla. Rossi: «l’autonomia non arriva per caso. E’ un percorso faticoso da affrontare ogni giorno»

Convegno autonomia BormioIl referendum per l’autonomia della Lombardia e del Veneto da una parte, e le istanze della Catalogna dall’altra hanno riacceso i riflettori sulla specialità del Trentino e dell’Alto Adige.

A Sondrio un’occasione importante per spiegare le ragioni storiche ma soprattutto l’attualità e la modernità dello strumento dell’autogoverno che, se correttamente esercitato nel segno della responsabilità, porta un vantaggio prima di tutto ai cittadini ma al tempo stesso a tutti i livelli istituzionali, Stato compreso. 

Su questi temi è tornato ieri sera il governatore trentino Ugo Rossi che è stato invitato dal sottosegretario alla presidenza della regione Lombardia, Ugo Parolo, e dal presidente della provincia di Sondrio, Luca Della Bitta, a spiegare quali sono gli ingranaggi che muovono la macchina che ha portato il popolo trentino attraverso il lungo viaggio del “fare da sé”.

Ricordando De Gasperi, Kessler, ma prima ancora le decine di migliaia di Trentini che negli anni Quaranta sotto l’egida dell’ASAR sono scesi in piazza per rivendicare ciò che sentivano come un loro patrimonio millenario, Rossi ha spiegato che «l’autonomia non arriva per caso, né si può pigiare un interruttore per farla apparire improvvisamente sullo schermo della realtà. Autonomia è un percorso faticoso, da affrontare ogni giorno, prova ne sono le ormai 154 norme di attuazione che hanno portato il Trentino ad avere sempre più competenze, sempre con l’obiettivo di organizzare al meglio gli strumenti con cui vincere le sfide del futuro». 

La serata a Sondrio è stata anche un’occasione preziosa per smontare alcuni persistenti luoghi comuni, a partire da quello che dipinge l’autonomia speciale come un privilegio pagato dallo Stato: «noi non costiamo nulla a Roma – ha spiegato Rossi – perché finanziamo con le risorse prodotte in Trentino tutto ciò che serve ogni giorno ai nostri cittadini e ai nostri ospiti. Anzi, visto che le amministrazioni usano come benzina i soldi delle tasse, ebbene si deve sapere che, dai 9 decimi del gettito che ci spetterebbe da Statuto, siamo già scesi a 7,5 perché con due “Patti” con il Governo abbiamo deciso di contribuire al risanamento del debito italiano versando 1 miliardo e 100 milioni di euro ogni anno attingendo ai 4,5 miliardi circa che rappresentano il volume del nostro bilancio. Ciononostante  – ha sottolineato Rossi – l’autogoverno funziona perché gestire i problemi e le attività proprio nel luogo dove si generano consente di ottimizzare, spendere meglio e persino controllare meglio. Ecco perché diciamo sì a quelli che vogliono intraprendere il cammino dell’autonomia». 

Purché ci si ricordi che – per usare un vecchio slogan che ieri sera Ugo Parolo ha fatto proprio – autonomia significa anzitutto “il diritto di sentirsi in dovere”.