Record a Torino (70 giorni), ma anche le altre città delNordEst non vanno meglio
Da gennaio a oggi a Torino salgono a 70 i giorni di superamento delle polveri sottili PM10, mentre Milano è arrivata a quota 59 giorni. Male anche Pavia (66 giorni), Cremona (65) e Padova (60). E’ quanto denuncia Legambiente, che ha aggiornato i dati della campagna “Pm10 ti tengo d’occhio”.
La campagna indica quelle città che, da gennaio al 15 ottobre, hanno superato il limite di legge dei 35 giorni all’anno di sforamento della media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo, limite previsto per le polveri sottili (PM10). La classifica è la seguente, elaborata da Legambiente sui dati delle Arpa regionali: Torino (70 giorni di sforamento), Pavia (66), Cremona (65), Padova (60), Milano e Venezia (59), Lodi (58), Reggio Emilia (56), Brescia (55), Alessandria (54), Mantova, Treviso e Vercelli (53), Frosinone e Vicenza (52), Monza (51), Piacenza (50), Bergamo e Verona (49), Asti e Modena (48), Como (46), Rovigo (45), Novara (44), Parma (43), Rimini (38).
Secondo Legambiente quello che serve è un «pacchetto di interventi concreti e coraggiosi che coinvolgano tutte le città d’Italia, a partire dalla messa al bando, tra il 2020 e il 2025, dei motori diesel e dei veicoli più inquinanti dalle metropoli italiane con più di 50.000 abitanti, con standard sempre più elevati da dover rispettare per poter accedere alle aree urbane». Questo può essere attuato attraverso «politiche tariffarie ad hoc come la “road pricing” e la “ticket pricing” per l’ingresso con veicoli a motore nelle aree urbane».
Occorrono anche “«limiti di velocità più bassi sulle strade urbane (30 km/h), su quelle extraurbane (70 km/h) e sulle autostrade (110 km/h)». Per Legambiente serve soprattutto «incentivare e potenziare il trasporto pubblico e quello su ferro, dare più spazio alla micromobilità e alle aree ciclopedonali che attraversano nelle diverse direttrici i centri urbani, sostenere una mobilità sostenibile e nuova con nuove risorse». Legambiente indica come esempi virtuosi Copenhagen, che dal 2019 metterà al bando i motori diesel, e Firenze, che dal 2020 chiuderà il centro storico alle auto.
L’Italia, scrive Legambiente «continua ad avere il record per numero di auto per abitante, 62 auto ogni 100 abitanti nella città di Roma». Nei primi 7 mesi del 2017 le immatricolazioni di veicoli diesel (più inquinanti) sono il 56,4%, quelle a benzina il 32,5%. Per Legambiente servono la riqualificazione degli edifici pubblici e privati, per ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti, nuovi spazi verdi, zone a velocità massima di 30 km all’ora e il divieto dell’uso di combustibili fossili, con esclusione del metano, nel riscaldamento degli edifici a partire dalla prossima stagione.