All’Università del Friuli Venezia Giulia 1,4 milioni di euro per la rete di biomedicina molecolare

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Università Udine sede centrale palazzo antonini cernazai
Panariti: «un progetto dalle forti ricadute sociali ed economiche» 

Università Udine sede centrale palazzo antonini cernazaiLa Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell’assessore all’università Loredana Panariti, ha approvato il progetto “Biomedicina molecolare (Ican-Fvg)”, per 1,4 milioni di euro, nell’ambito dell’aggiornamento al “Piano programmatico degli interventi 2016-2018” relativo ai fondi al sistema universitario regionale previsti dalla LR 2/2011.

L’iniziativa prevede la creazione di un’innovativa infrastruttura inter-ateneo di ricerca, formazione, sperimentazione e innovazione, di carattere interdisciplinare e competitiva a livello internazionale nel campo della ricerca sulle malattie legate all’invecchiamento della popolazione, come tumori, malattie neurodegenerative, cardiovascolari e croniche. L’infrastruttura collegherà in una rete integrata di ricerca e sperimentazione le attività dei tre atenei regionali nella biomedicina molecolare, sotto la guida dell’Università di Trieste, che ha la regia, in collaborazione con l’Università di Udine e la Sissa (Scuola internazionale superiore di studi avanzati). 

E’ prevista la realizzazione di un laboratorio centrale (hub), con dotazione di infrastrutture scientifiche di media e grande dimensione, e il potenziamento dei laboratori collegati in rete (spoke). La concentrazione e la messa in rete di risorse umane e tecnologiche mira a raggiungere risultati scientifici di eccellenza, competitivi. Ican si prefigge inoltre di contribuire alla formazione delle nuove generazioni di ricercatori, medici e imprenditori. Il progetto prevede altresì un forte collegamento con le realtà territoriali, allo scopo di assicurare una ricaduta socio-economica dei risultati. 

La rete interuniversitaria potrà contare sulla sinergia con Area Science Park per le attività di trasferimento tecnologico, mentre la connessione con realtà imprenditoriali e sanitarie in regione – in particolare, aziende e istituzioni del cluster regionale BioHighTech – garantirà la possibilità di trasformare gli esiti della ricerca in prodotti e tecnologie biomediche di avanguardia e di traslazione dei risultati anche nel contesto clinico. L’approvazione dell’intervento segue l’aggiornamento del “Programma triennale 2016-2018” sui finanziamenti al sistema universitario regionale, che ha previsto un aggiuntivo stanziamento di 1,4 mln euro per infrastrutture di ricerca condivise, portando a 3,7 milioni le risorse per interventi infrastrutturali e a 19 la dotazione del Programma per il triennio.