A Bolzano la VII edizione del Forum tra le rappresentanze delle industrie di Italia e Germania

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Boccia: «avviati progetti comuni». Kempf: «no ai nuovi nazionalismi»

forum industrie italia germania bolzanoPalazzo Mercantile a Bolzano ha ospitato la VII edizione del Forum tra le organizzazioni datoriali industriali di Italia e Germania, che si sono incontrate in quello che a buon diritto è il fulcro tra le due culture e le due principali manifatture europee, quelle italiana e tedesca.

La due giorni altoatesina è stata aperta dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: «quello di Bolzano è un bellissimo confronto che si è trasformato in questi anni in un vero e proprio processo che comincia con una serie di posizioni comuni, di documenti per arrivare ad una dichiarazione congiunta delle due Confindustrie. Bolzano sta diventando non una consuetudine, ma una cerniera per un’Europa diversa alla quale vogliamo contribuire con proposte e progetti dal punto di vista economico. Dentro c’è la forza dell’importanza della questione industriale europea, di un’Europa mercato più ricco del mondo che deve difendersi grazie alla competitività della sua industria. C’è un’idea di società e di un nuovo ruolo dei corpi intermedi dello Stato, a partire da noi e dalla Bdi, per allargarlo alle altre Confindustrie». 

Nella prima giornata del Forum, organizzato grazie all’impegno di Assoimprenditori Alto Adige, si è discusso di politiche industriali, imprenditorialità e competenze, cooperazione interregionale, mercato unico, commercio globale e delle sfide finanziarie per l’Eurozona, con la partecipazione dergli imprenditori dei due paesi, banchieri e del ministro per la Coesione territoriale, Claudio De Vincenti. 

Lisa Ferrarini, vice presidente di Confindustria per l’Europa, ha focalizzato il suo contributo sull’importanza di creare un mercato europeo: «i prossimi 12 mesi devono portare un’accelerazione dell’Unione europea altrimenti il populismo continuerà a dividere. L’Europa è un grande mercato, una macchina meravigliosa, ma in questo momento sta andando a 50 all’ora mentre dovrebbe andare a pieno ritmo. Abbiamo bisogno di agevolare il mercato unico perché può esprimere un potenziale di crescita molto interessante. Dobbiamo evitare il dumping sociale e lavorare molto sulla contraffazione». 

Focus sull’Europa anche per Stefan Pan, vice presidente di Confindustria (ed ex presidente di Assoimprenditori Alto Adige) per le Politiche regionali: «dobbiamo far percepire alle Pmi e ai cittadini che l’Europa è concreta e funziona». 

La seconda giornata del Forum imprenditoriale italo-tedesco si è conclusa con il documento finale congiunto, dove gli industriali chiedono di rafforzare il progetto europeo di fronte alla crisi di fiducia che attraversa l’Unione. Il documento firmato da Vincenzo Boccia e del suo omologo tedesco, Dieter Kempf, si chiede che la Ue realizzi «un equilibrio tra libertà e sicurezza, tra economia di mercato e benessere sociale». Fondamentale in questo processo è – dicono gli industriali – il ruolo delle imprese che vanno rilanciate da un’Unione che sia in grado di «rafforzare la competitività industriale». Tra le richieste avanzate dagli industriali italiani e tedeschi anche una rivitalizzazione del credito bancario per «fermare l’incertezza normativa ed evitare un’ulteriore stretta». 

«Gli industriali italiani e tedeschi ribadiscono l’impegno comune per uno stimolo affinché l’Europa ponga in atto politiche economiche volte allo sviluppo» ha detto Boccia facendo riferimento ad un documento comune elaborato nel corso del Forum «ancorato – ha sottolineato – sul ruolo fondamentale dell’Europa per lo sviluppo economico. L’economia europea dovrà anche svilupparsi affacciandosi al bacino del Mediterraneo, per contribuire allo sviluppo economico dei Paesi africani. Italia e Germania – ha aggiunto Boccia – si debbono impegnare perché sia ottenuta una prosperità economica che sia anche la base per il benessere della società». 

Il tema dello sviluppo economico quale condizione “pacificante” per la società è stato sottolineato anche dal presidente degli industriali tedeschi Dieter Kempf: «in Europa si sta constatando un ritorno al nazionalismo di chi non condivide il nostro impegno nel quadro dell’economia globale. Ma noi intendiamo chiarire che lo sviluppo economico costituisce la base per lo sviluppo sano ed equilibrato delle nostre società». Kempf, infine, ha sottolineato la richiesta che «siano inseriti tra i punti del nuovo governo tedesco precisi impegni sul finanziamento della ricerca, dello sviluppo digitale e della relativa formazione professionale».