Società Filarmonica di Trento, appuntamento d’eccezione con Jordi Savall e Le Concert des Nations

0
691
jordi Savall 1
Evento realizzato con il supporto del Departament de Cultura della Generalitat de Catalunya e l’Institut Ramon Llull in collaborazione con il Festival Trentomusicantica 2017

jordi Savall 1Attesissimo appuntamento musicale lunedì 16 ottobre (ore 20.45) alla sala dei concerti della Società Filarmonica di Trento (da tempo tutto esaurito) che vede sul palcoscenico di via Verdi per la seconda volta uno dei più applauditi musicisti viventi, Jordi Savall e i suoi amici de “Le Concert des Nations” (Pierre Hamon, flauto dolce; Marc Hantaï, YiFen Chen, traversieri; Jakob Lehmann Mauro Lopes, violini; Angelo Bartoletti, viola; Balázs Máté, violoncello; Xavier Puertas, violone; Luca Guglielmi, clavicembalo).

Al profilo eccelso di questa figura ormai storica di concertista e intellettuale della musica – vero e proprio esploratore di universi sonori carichi di emozioni e bellezze incomparabili – faranno infatti da contrappunto le musiche sempre amate per la loro leggerezza, luminosità e ricchezza ritmica di Georg Philipp Telemann. Un incontro artistico di rara magia in perfetta sintonia con il suono forse tenebroso e malinconico, ma morbidissimo della rara viola da gamba imbracciata dal grande Savall.

Con i suoi tre celebri gruppi musicali (Hesperion XXI, La Capella Reial de Catalunya e Le Concert des Nations, fondati insieme alla moglie Montserrat Figueras), Savall ha inciso più di 170 CD meritandosi tutti i premi discografici. Oltre 140 sono i concerti tenuti ogni anno dall’artista spagnolo (nato a Igualada, Barcellona, nel 1941) contribuendo ad allargare in continuazione il pubblico della musica antica, ora non più considerata necessariamente elitaria o minoritaria. Estremamente significative del suo lavoro sono le nomine ricevute dall’Unione Europea, da diversi Consigli nazionali della cultura, da Accademie, Ministeri e dall’UNESCO ad “Ambasciatore per il dialogo interculturale”, “Artista per la pace”, “Ambasciatore della creatività e dell’innovazione”. Da lui e dal suo concerto un invito a considerare la musica quale dialogo privilegiato con le culture, quelle storiche e quelle tuttora viventi. 

“Il mio viaggio a Parigi iniziò il giorno di San Michele [29 settembre] del 1737, in seguito all’invito di alcuni virtuosi che da tempo apprezzavano le mie opere […] Per l’occasione feci stampare nuovi quartetti e sei sonate […] I musicisti eseguirono questi quartetti in modo ammirevole e ciò riscosse l’attenzione della corte e della città, facendomi ottenere in poco tempo un consenso quasi unanime, accompagnato da grandi cortesie”. Con queste parole il compositore Georg Philipp Telemann (1681-1767) ricorda nelle sue memorie il suo fortunato soggiorno parigino durato otto mesi in tutto. Al suo arrivo trovò il mondo musicale della cité diviso in due: da una parte i sostenitori della scuola antica di Jean-Baptiste Lully, dall’altra quelli di Jean-Philippe Rameau, il cui stile innovativo era criticato per essere troppo italianeggiante, “barbaro e barocco”. In questo clima di grande fermento musicale, Telemann fu accolto con grande entusiasmo dalla capitale. Alloggiò nel quartiere del Marais presso Antoine Vater, costruttore di clavicembali tra i più noti dell’epoca dove ebbe modo di incontrare diverse personalità di rilievo. 

Per festeggiare i 250 anni dalla morte del compositore, Jordi Savall e il suo ensemble presentano in concerto alcune opere centrali degli anni Trenta, con un programma che inizia con i sopracitati Quartetti parigini e termina con la “Tafelmusik”, una suite di brani che tradizionalmente serviva come musica per accompagnare i banchetti. Il titolo della serata, “Concerts Spirituel” si riferisce alla prima serie di concerti pubblici che dal 1725 si tenevano al Palazzo delle Tuileries durante le festività religiose, quando i teatri erano chiusi. Molte musiche di Telemann furono eseguite in queste occasioni: negli anni Quaranta i suoi Quartetti, mentre nel 1738, in sua presenza, il gran motetto Deus judicium tuum, “eseguito due volte in tre giorni da quasi cento musicisti”.

Programma

G. Ph. Telemann (1681-1767)

Le Concert Spirituel

Quadri n. 12: Sixième Quatuor Parisien: Traverso, Violon, Viole de gambe e b.c.  (I. Prélude: À Discrétion, Très Vite – II. Gai – III. Vite – IV. Gracieusement – V. Distrait – VI. Modéré)

Ouverture in Re maggiore per Viola da gamba & cordes

Jordi Savall viola da gamba (Ouverture: [Lento], Allegro, Lento – La Trompette – Sarabande – Rondeau – Bourrée – Courante/Double – Gigue)

Concerto in la minore per Flauto dolce, Viola da gamba e archi (Grave – Allegro – Dolce – Allegro) 

Tafelmusik

Ouverture & Suite in mi minore per 2 traversieri e archi

Marc Hantaï, Charles Zebeley, traversieri

Lentement, Vite, Lentement – Réjouissance – Rondeau – Loure – Passepied – Air: un peu vivement – Gigue