Pesanti critiche della stampa internazionale al comportamento del neo capo delle Dogane Giovanni Kessler

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“Der Spiegel” mette nel mirino l’esponente Dem trentino e marito della giudice costituzionale Daria De Pretis

AgFB101208 016Il giornale tedesco Der Spiegel ha portato alla luce la strana morale di Giovanni Kessler, da poco nominato capo delle Dogane dal governo Gentiloni, fresco d’addio a capo dell’Olaf, l’organismo anti frodi dell’Unione Europea.

Kessler, marito di Daria De Pretis (avvocato amministrativista, docente universitaria, ex rettrice dell’Università di Trento e nominata da Napolitano giudice della Corte costituzionale), è stato un pubblico ministero al Tribunale di Trento dal 1985 al 2001, deputato PD al Parlamento italiano dal 2001 al 2006, Alto Commissario per la lotta alla contraffazione dal 2006 al 2008 e presidente del Consiglio della provincia di Trento dal 2008 al 2011 (eletto tra le file PD). 

Dopo essere stato a capo dell’Olaf per setta anni, Kessler si è dimesso lo scorso 15 settembre per assumere l’incarico governativo in Italia. Ma le dimissioni non sembrerebbero essere veramente tali, ma bensì un semplice distacco dall’incarico europeo (dove risulterebbe essere assunto a tempo indeterminato) a quello italiano. Questo, secondo Der Spiegel, per mantenere intatti alcuni vantaggi economici tipici dell’incarico comunitario, dall’emolumento non inferiore a quello goduto come direttore generale Ue (circa 19.000 euro al mese più altri bonus), alla quantificazione del trattamento pensionistico, che per gli incarichi a tempo indeterminato per i dirigenti comunitari è pari al 70% dell’ultimo stipendio (con tanti saluti agli effetti del contributivo e della Fornero che tocca a tutti i lavoratori italiani). Benefici che scattano solo se si mantiene un legame giuridico con l’UE: da qui l’escamotage del distacco al posto del più semplice (e meno vantaggioso per Kessler) dimissionamento che ha fatto saltare la mosca al naso dei censori tedeschi che gridano all’ennesimo inutile spreco.