Credito in Emilia Romagna: crescita prestiti famiglie sotto tono a imprese

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Analisi di banca Intesa Sanpaolo su congiuntura credito in regione 

euro soldi conteggio pagamento maniUna “dinamica robusta” per i prestiti alle famiglie e un’andamento “sempre sotto tono di quelli alle imprese”. E’ quanto emerge – per quanto riguarda il credito bancario in Emilia-Romagna nella prima meta del 2017 – dai dati della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, rivelati in occasione della presentazione di un’indagine congiunturale sul comparto dell’industria manifatturiera realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo. 

Nel dettaglio, «i prestiti alle imprese hanno riportato un andamento oscillante sotto lo zero per i finanziamenti all’industria e hanno visto la prosecuzione del forte calo dei prestiti alle costruzioni» anche se, osserva, l’istituto di credito «segnali positivi sono giunti dai finanziamenti a medio lungo termine destinati agli investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto» saliti, a giugno, del 4,9% anno su anno, oltre il 2,2% della media nazionale. In crescita, come accennato, i prestiti alle famiglie «che – viene evidenziato – hanno proseguito nel trend di crescita, pari a +1,6% a luglio in linea con la media segnata da gennaio in poi». In particolare i mutui residenziali hanno mostrato una «ulteriore accelerazione del tasso di crescita, con lo stock al netto delle sofferenze salito al +2,6% a giugno 2017, dal +2,4% di marzo e +1,3% di dicembre 2016. I flussi lordi trimestrali hanno totalizzato quasi 1,1 miliardi nel secondo trimestre, in linea col trimestre precedente». 

«Il mercato bancario – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – continua a registrare condizioni favorevoli di accesso al credito, con tassi d’interesse ancora straordinariamente bassi e un’offerta distesa, anche alla luce del rafforzamento della ripresa economica». Guardando a ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese per il sistema bancario dell’Emilia-Romagna questo, viene spiegato, «ha mostrato un rimbalzo nel secondo trimestre, in controtendenza rispetto alla media nazionale. In dettaglio, il tasso di ingresso in sofferenza delle imprese è risalito a 4,2% (3,4% il dato nazionale), dopo il calo al 3,8% visto nel primo trimestre quando era tornato sotto il 4% per la prima volta da inizio 2013». In calo anche stock di sofferenze che, al lordo delle rettifiche di valore, a luglio risultano scese a 16% del totale dei prestiti alle imprese, dal massimo di 17,5% raggiunto ad aprile, restando su valori più bassi della media nazionale (16,4% a luglio).