Lavoro e alloggi a 75.000 profughi. Sono queste le priorità del Governo del PD? Cosa diranno i cittadini italiani in difficoltà?

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Centro Destra Veneto Autonomia e Libertà Andrea Bassi Stefano Casali e Fabiano Barbisan
Se lo domandano i consiglieri di Centro Destra Veneto Autonomia e Libertà Andrea Bassi, Stefano Casali e Fabiano Barbisan

Centro Destra Veneto Autonomia e Libertà Andrea Bassi Stefano Casali e Fabiano Barbisan«Ieri il Viminale ha approvato il Piano nazionale per l’Integrazione dei rifugiati, che riguarda quasi 75.000 immigrati, il cui unico dovere sembra essere quello di rispettare leggi e cultura del nostro paese. E ci mancherebbe altro. L’UE ha poi stanziato ben 100 milioni di euro che vanno ad aggiungersi ad oltre mezzo miliardo di risorse nazionali che finanziano le attività degli enti territoriali» fanno sapere con una nota i consiglieri Andrea Bassi, Stefano Casali e Fabiano Barbisan del gruppo “Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà”.

«La notizia ci ha lasciato basiti – spiegano i consiglieri – sia per il contenuto del Piano sia perché non tiene conto di quel che sta accadendo nel nostro Paese. Il Governo Gentiloni sembra avere a cuore solo gli immigrati e la loro integrazione. Agevolazioni per gli alloggi, inserimento nel lavoro, istruzione con corsi obbligatori per imparare la lingua, dialogo religioso e moschee aperte a tutti i cittadini e in caso di nuove edificazioni dei luoghi di culto sono anche previsti finanziamenti. Inoltre l’accordo cercherà addirittura di favorire i ricongiungimenti familiari».

«Cosa diranno i cittadini italiani in difficoltà che si vedono, ancora una volta, messi in secondo piano rispetto all’ultimo migrante sbarcato sulle nostre coste? Perché lo Stato è sordo di fronte alle loro richieste di aiuto? E’ doveroso ricordare – continuano Bassi, Casali e Barbisan – che già centinaia di migliaia di richiedenti asilo villeggiano in Italia, a nostre spese, in attesa di accedere alla protezione umanitaria o al riconoscimento dello status di profugo. Se poi a coloro ai quali vengono riconosciute queste situazioni giuridiche che, lo ricordiamo, danno diritto ad una temporanea permanenza nel Paese (da 1 a 5 anni), il Governo offre subito casa e lavoro, è evidente che rischia di innescare uno scontro sociale senza precedenti. Non possiamo infatti astrarci dal contesto in cui tutto ciò sta avvenendo: l’aumento di furti, spaccio di droga, prostituzione, violenze e stupri, è sotto gli occhi di tutti. Gli unici a non accorgersene ormai sembrano essere i nostri governanti, che tolgono uomini e mezzi alle forze dell’ordine ma sono subito pronti a stanziare centinaia di milioni per questo Piano».

«Il ministro Minniti inoltre – proseguono i consiglieri – sottovaluta l’effetto boomerang che può avere tale provvedimento. Nell’epoca del web 2.0, dove internet e i social network arrivano anche nei villaggi più sperduti dell’Africa, passerà un pericoloso messaggio: “L’Italia accoglie tutti, e anzi, favorisce il ricongiungimento”. Questo incoraggerà maggiormente le partenze, con viaggi della speranza che molto spesso si trasformano in viaggi della morte, aumentando i profitti delle attività criminali che controllano le attraversate».

Per Bassi, Casali e Barbisan «dall’11 luglio scorso non abbiamo avuto alcuna notizia dalle Prefetture del Veneto in merito alla richiesta relativa ai dati di arrivi ed eventuali rimpatri dei clandestini ospitati nel nostri territorio. Come può lo Stato favorire l’integrazione dei migranti quando non si conoscono o non si vogliono far conoscere il numero preciso dei richiedenti asilo? “Detto questo – concludono i consiglieri – non siamo a priori contrari al piano del Viminale per l’integrazione dei richiedenti asilo, ma pretendiamo che lo stesso trattamento sia prioritariamente applicato a tutti i cittadini italiani e veneti in difficoltà, senza lavoro e senza casa».