«Uniti per difendere gli interessi delle imprese». Pulin: «È un settore importante ma poco considerato»
Primo consiglio generale per “Confapi Sanità Disabilità Sport”, nuova sezione di Confapi Padova che vuole rivolgersi appunto a cliniche, operatori nel settore della sanità e della riabilitazione, produttori di ausili e componenti ortopedici e medicali. 30 gli imprenditori che si sono riuniti al Chiostro di Monteortone, ad Abano Terme, provenienti da tutto il Veneto e ora pronti a fare squadra. A salutarli Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova, Massimo Pulin, promotore e coordinatore dell’iniziativa, Davide D’Onofrio, direttore dell’Associazione, e l’alessandrino Luciano Cavedoni, al vertice di Confapi Sanità a livello nazionale.
«“Confapi Sanità Disabilità Sport” raccoglie imprese di diversi settori: le aziende produttrici di dispositivi medicali, i centri di riabilitazione e fisioterapia, i laboratori di analisi e diagnostica per immagini, le aziende ortopediche e sanitarie, i poliambulatori e le aziende che si occupano di servizi complementari. Tutte sono, però, accomunate da un unico bacino di riferimento: le persone – ha ricordato Valerio rivolgendosi alla platea dei presenti -. Non è il solo elemento che vi unisce: avete anche gli stessi interlocutori principali, vale a dire la Regione e lo Stato. Ecco perché abbiamo pensato che fosse il momento di promuovere l’aggregazione di unità che sino a oggi non sono mai riuscite a presentarsi come un soggetto forte».
Quali sono gli obiettivi di Confapi Sanità? «Sono tre – ha evidenziato Pulin, già presidente dell’Associazione Icora e dell’azienda Orthomedica -. Il primo: fare rete, ovvero incentivare sinergie tra sanità, industria e cittadini, in grado di aprire nuove opportunità per tutti e tre gli anelli della catena. Il secondo: condurre un lavoro di lobby nei confronti delle istituzioni sia a livello regionale che nazionale. È appunto la volontà di far sentire la voce di un settore importante ma spesso non considerato adeguatamente che ci spinge ad aggregarci. Il terzo motivo è legato al welfare: l’assistenza sanitaria sta entrando sempre più nella vita di ciascun lavoratore, noi puntiamo a promuovere e valorizzare servizi che sono strategici per l’economia e il benessere della società in cui viviamo».
Sono 512 le aziende del territorio padovano attive nel settore “sanità e assistenza sociale”, 2.051 quelle in Veneto. Un ambito di lavoro cresciuto addirittura del 75,9% in provincia rispetto alle 291 aziende operative nel 2008, stando ai dati dell’ultimo rapporto della Camera di commercio sulla dinamica delle imprese locali. A loro si rivolge Confapi Sanità, che oggi muove i primi passi ma che punta a crescere.
Nel corso dell’incontro, chiuso dai saluti del consigliere regionale Luciano Sandonà e del direttore di Promex, Franco Conzato, sono stati affrontati alcuni snodi fondamentali per le aziende del settore, rispetto ai quali Confapi Sanità potrà fornire la sua assistenza, dalla “riforma della privacy nella Sanità”, alla “legislazione e innovazione nel settore biomedicale”, dal “welfare in azienda”, alle “novità di Impresa 4.0”, sino ai “rischi e alle coperture professionali”. La dottoressa Antonella Viola ha infine presentato le attività di ricerca della “Città della Speranza”, mentre il dottor Alberto Nicolini ha portato l’esempio del particolare modello costituito dal distretto biomedicale mirandolese.